Il Pane un’esca ottima per la pesca.
Cambiano le canne, i fili, i mulinelli, ma il pane risulta ancora oggi l’arma vincente per la pesca in porto. potrebbe anche interessarti la pastura per chi pesca .
Il pane è l’esca migliore per i cefali ma il suo raggio d’azione e assai più ampio: lo gradiscono anche saraghi,mormore,salpe,menole,occhiate e altri sparidi.
In altre parole ,nella scelta delle esche da porto e da considerarsi un esca universale
Non sempre è facile da applicare e da trattenere sull’amo, ma i cefali – e non solo – ne sono assai ghiotti, specialmente se soffice e poco compatto.
Ne esistono diversi tipi: il più pratico e tenace è sicuramente il pane francese (venduto in confezioni specifiche per la pesca oppure o anche pan Carrè o usare pane raffermo privato della crosta ): basta inumidirlo prima di usarlo.
Tuttavia la classica treccia di pane bianco duro è la più efficace per la pesca al cefalo.
La preparazione del pane a treccia è un po’ complessa: occorre eliminare la crosta superficiale, poi inumidirlo alcune ore prima (meglio se con acqua calda, di mare), strizzarlo con forza e mantenerlo in uno straccio -umido; la consistenza ideale si ottiene quando la treccia si srotola facilmente e la mollica bianca può essere staccata a piccole strisce strette per essere arrotolate sull’amo.
Nel gergo dei pescatori, si chiama la fila.
Per utilizzare il pane come esca, è possibile utilizzare una serie di tecniche diverse.
Una tecnica comune consiste nel fare una pallina di pane, inserirla nell’amo e lanciare il tutto nell’acqua. Un’altra tecnica prevede di utilizzare il pane come esca galleggiante, legandolo ad un galleggiante e lasciandolo galleggiare sull’acqua(la pesca al cefalo)
Scritto da DAVIDE MONA per Raccontidipesca
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