Sapevi che il polpo

By Raccontidipesca

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Sapevi che il polpo,

Probabilmente uno degli alimenti di mare più’ consumati e ricercati per le sue ottime carni.

Durante la primavera questo cefalopode si riproduce ed è questo il periodo più’ delicato per la sua specie.

Sapevi che il polpo durante la riproduzione non mangia per curare le sue uova fino a morire

Sapevi che il polpo è una delle creature più incredibili che popolano i nostri oceani? Non solo sono noti per la loro abilità di mimetismo e per la loro intelligenza, ma durante la riproduzione, i polpi maschi mostrano un vero sacrificio per la loro prole.

Durante l’estate, i maschi di polpo impiegano gran parte del loro tempo nella ricerca di una compagna con cui riprodursi. Una volta che trovano una femmina adatta, iniziano il loro intrico amoroso. Il maschio utilizza una tipologia di braccia speciali, chiamate “braccia copulatrici”, per consegnare lo sperma alla femmina.

Ma è nella fase di incubazione delle uova che il polpo maschio si mostra veramente eroico. Dopo la deposizione delle uova, che possono essere fino a 100.000, il maschio si dedica completamente alla loro protezione. Egli passa ogni istante a curare le uova, aerandole e pulendole con precisione, tenendole al riparo da potenziali predatori.

In questo periodo, il maschio di polpo non mangia né beve alcunché. Egli si nutre solo dei propri tessuti muscolari per poter continuare a proteggere le uova. Questo sacrificio estremo continua fino a quando le uova non si schiudono.

Dopo che le uova hanno schiuso, il polpo maschio muore. Con la sua morte, assicura la sopravvivenza ed il benessere della progenie. Questo comportamento di sacrificarsi per le proprie uova dimostra la grande dedizione e amore che un polpo maschio ha per il sostentamento della sua specie e della natura circostante.

Nel Mar Mediterraneo la pesca del polpo va da novembre a marzo e viene praticata con le nasse, con la canna o a mano.

Un invito a tutti i pescatori di polpi di astenersi in questo periodo dalla pesca del polpo. Molti non sanno che un maschio può fecondare diverse femmine mentre la femmina cerca un posto adatto per deporre centinaia di migliaia di uova, per prendersene cura , difenderle e pulirle fino a che non si schiudono per circa 6 settimane e poi morire di fame e di stenti.

Pertanto pescare un singolo polpo di guardia alle sue uova significa condannare a morte migliaia di piccoli , e poi non lamentiamoci che ogni anno ce n’è sempre meno

Tako eging :la pesca al polpo

L’assenza di scheletro gli permette nascondersi all’interno di rocce e anfratti, da cui esce quasi esclusivamente la notte per cacciare gamberetti, ricci di mare, granchi e piccoli pesci.

Comunemente si pensa che la femmina del polpo sia la polpessa.

La polpessa ,invece, appartiene a un’altra specie, la Octopus macropus, ha i tentacoli più lunghi e una sola fila di ventose. Inoltre il suo corpo è ricoperto di macchie bianche e le sue capacità mimetiche sono meno marcate.

Le carni della polpessa sono gelatinose e meno pregiate di quelle del polpo, che appaiono più sode. Stesso discorso anche per i moscardini, più elastici e difficile da trattare in cucina. Il polpo è anche ricco di acidi grassi omega-3, che aiutano a ridurre l’infiammazione e a migliorare la salute del cuore. I polpi sono anche molto nutrienti e contengono alti livelli di proteine, vitamine, minerali e antiossidanti.

Il polpo viene cucinato in vari modi: bollito, al vapore, alla griglia e in padella.

In conclusione, il mondo degli animali è assolutamente affascinante ed il polpo è sicuramente una creatura meravigliosa ed intelligente. Studiare e conoscere gli animali, ed il loro comportamento, ci aiuta a capire meglio la natura e ad apprezzare la sua bellezza.

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Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !