Pesca da terra Bolognese d’inverno

Scritto da DAVIDE MONA per Raccontidipesca

Pesca da terra Bolognese d’inverno

Anche con il freddo, è possibile ottenere ottimi risultati nella pesca con la tecnica della bolognese.Scegliendo bene le zone di pesca,gli orari,i pesci da insidiare soprattutto le giuste tecniche è possibile ottenere buoni risultati senza necessariamente abbandonare la bolognese e gli universali bigattini.

Bolognese d'inverno
Bolognese d’inverno

La pesca a bolognese ultralight è una tecnica che può dare grandi soddisfazioni durante tutto l’anno, compreso il periodo tardo autunno/inverno. Tuttavia, è importante sottolineare che questo non è il momento ideale per praticarla. Solitamente, la pesca a bolognese viene svolta principalmente nei porti, nei canali e nelle foci, ma personalmente la preferisco dalle scogliere basse.

Se in assenza di freddo gli spot frequentabili sono moltissimi sia di giorno che di notte, in questa stagione le cose cambiano radicalmente tanto che la scelta dello spot giusto è senza dubbio il particolare tecnico più importante.

FATTORI DECISIVI.

I fattori decisivi da considerare sono i punti dove la temperatura dell’acqua è più alta rispetto alla media. Ad esempio, le darsene interne dei porti possono essere delle ottime opzioni, scegliendo postazioni con una discreta profondità e una corrente minima. Allo stesso modo, ci sono spot universali che offrono buone catture durante tutto l’anno, ma sono frequentati abitualmente dai pescatori locali che li conoscono bene.

La pesca ultralight in autunno ed inverno non garantisce necessariamente una grande quantità di catture, ma ci sono sempre eccezioni. Dimenticate le mangiate a ripetizione dei mesi estivi: in questa stagione, i pesci rallentano l’attività trofica e le finestre di tempo in cui si dedicano alla ricerca del cibo sono molto più brevi. Solitamente, corrispondono ai bruschi cambiamenti di corrente causati dai cambi di marea.

Per aumentare le possibilità di successo, consiglio di pescare un paio d’ore prima e dopo il culmine delle maree. Questo arco temporale può offrire dei buoni risultati. Durante queste ore di pesca, è fondamentale rimanere concentrati e rispondere prontamente a qualsiasi affondata del galleggiante. È importante tenere presente che potrebbe esserci una “penuria” di abboccate, ma non è una regola fissa.

Lenze, galleggianti e piombature per la pesca a bolognese d’inverno

Per quanto riguarda la piombatura, la “spallinata” classica è l’opzione ideale per affrontare la pesca con la tecnica della bolognese. Questo tipo di piombatura presenta due caratteristiche vantaggiose: la possibilità di variare la sua geometria per adattarsi alle diverse condizioni di pesca e la facilità con cui puoi regolarla rapidamente.

Hai presente quando vai a pescare spigole? Ecco, se vuoi ottenere risultati migliori, devi seguire una regola fondamentale: usa il minor quantitativo di piombo possibile e distribuiscilo sulla lenza in modo da presentare l’esca in modo naturale. Puoi utilizzare un paio di bigattini freschi appena appuntati sull’amo. Ma attenzione, non significa che devi usare solo piombature leggere e galleggianti piccoli. A volte, una spallinata più pesante di 3 o 4 grammi può fare la differenza.

Anche la forma del galleggiante è importante. Se peschi in zone con una leggera corrente, ti consiglio di scegliere modelli a pera rovesciata, più o meno allungati a seconda delle necessità. Questo tipo di galleggiante ti permette di mantenere un’azione di trattenuta adeguata. La forma a goccia può essere utile solo quando la corrente è molto lenta o quasi inesistente, o quando vuoi passare inosservato e non disturbare la discesa dell’esca.

Parliamo ora della zavorra. Personalmente, uso pallini spaccati morbidi per costruire le mie lenze di pesca a bolognese. Questi pallini possono essere facilmente spostati sul nylon, consentendoti di modificare la geometria della piombatura in modo rapido ed efficace. Per quanto riguarda il terminale, ti consiglio di utilizzare nylon morbido anziché fluorocarbon quando peschi con esche leggere come i bigattini.

Ora, una precisazione importante sulla quantità di piombo. Non significa sempre optare per lenze e galleggianti ultraleggeri. Puoi anche pescare con tre o cinque grammi di piombo e una bella spallinata di un metro e mezzo a venti metri dalla riva in acqua veloce. Quello che conta è il concetto di utilizzare la giusta quantità di piombo per le condizioni di pesca.

Passiamo ora alla pasturazione. Quando pasturiamo, dobbiamo considerare diversi fattori importanti come la velocità e la profondità dell’acqua, l’influenza della marea e la presenza di piccoli pesci. Se stai pescando in acque calme o poco mosse, puoi utilizzare la fionda per gettare le larve vicino al galleggiante.

Ma se hai corrente o, ancora peggio, una marea montante in una foce, la situazione si complica. In una foce, l’acqua dolce fluisce verso il mare nella parte superiore, mentre l’acqua salata si trova sul fondo.Osservando attentamente il galleggiante, noterai come si inclini e talvolta resti fermo a causa delle correnti che spingono verso monte. Quindi, lanciare le larve a fionda in acqua profonda e con correnti veloci può essere molto difficile. Per evitare errori, puoi incollare le larve insieme a della ghiaia in modo da raggiungere il fondo nel punto giusto.

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Durante l’estate, con la presenza di piccoli pesci, è consigliabile pasturare di più per sfamare questi nuotatori. Tuttavia, in inverno e in tarda autunno, è meglio essere parsimoniosi utilizzando meno bigattini per volta, aumentando l’azione solo quando noti che i pesci sono interessati alla pastura.

Hai mai considerato l’opzione della pesca in scaduta di mare?

È una possibilità interessante per tutti coloro che praticano la pesca con la tecnica della bolognese. In questo periodo dell’anno, si apre un mondo di opportunità e avventure da scoprire.

È vero, pescare durante la scaduta di mare richiede alcuni adattamenti nell’attrezzatura. Tutto deve essere sovradimensionato, ma niente paura, perché anche i pesci che cerchiamo saranno pronti a sfidare le nostre abilità. Le leggere canne bolognesi devono essere sostituite con attrezzi più potenti, pronti a sostenere la battaglia con i pesci che ci attendono.

Ma non è solo l’attrezzatura a cambiare durante la pesca in scaduta di mare. Il galleggiante, il nylon, il terminale e persino l’amo subiscono modifiche per adattarsi a questa tecnica più “hard”. Ma vale la pena di affrontare questa sfida, perché spesso la pesca in scaduta di mare può essere incredibilmente redditizia. Se praticata nel momento giusto, potremmo addirittura fare catture multiple di pesci di taglia.

Immagina la sensazione di lottare con un pesce che cerca di sfuggire alle nostre abili mosse. La tensione nell’aria, il cuore che batte forte, e alla fine la soddisfazione di avere un bel trofeo tra le mani. Questa è l’emozione che la pesca in scaduta di mare può offrire.

Quindi, se sei pronto per una sfida più intensa, se vuoi testare le tue abilità di pescatore e affrontare le acque in tempesta, allora l’opzione della pesca in scaduta di mare è ciò che fa per te. Prepara i tuoi attrezzi, studia le condizioni, e vai a caccia di grandi avventure sulla tua bolognese “hard”.

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Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !