Pesca all’inglese.”Guida alla Pesca con il Galleggiante Scorrevole e pasturatore: Tecnica e Consigli”

Scritto da DAVIDE MONA per Raccontidipesca

Pesca all’inglese. “Guida alla Pesca con il Galleggiante Scorrevole su Fondali Profondi: Tecnica e Consigli”

La pesca con il galleggiante scorrevole a lunga distanza su fondali profondi è una tecnica che richiede pratica e esperienza.

Questa tecnica è particolarmente efficace quando si cerca di catturare pesci che si trovano a profondità maggiori, come carpe, tinche, cavedani, persici reali e persino storioni molta conosciuta sopratutto nei grandi laghi e in acqua dolce.

La stessa tecnica viene utilizzata anche in mare,è può essere estremamente gratificante quando si riesce a catturare pesci pregiati come orate, saraghi, occhiate e cefali ,e anche qualche spigola e non solo.

Un pescatore con galleggiante scorrevole su fondali profondi e pasturatore

Quante volte ci siamo chiesti come fare a raggiungere una buona distanza per arrivare a pescare su fondali importanti con il galleggiante in mare.

La pesca  all’inglese con galleggiante scorrevole ci viene in aiuto! 

Come deve essere la canna? quali caratteristiche deve avere?

Quale montatura devo realizzare ?

Come devo approcciarmi a questa situazione?

Cerchiamo di fare chiarezza e rispondere a queste domande.

Consigli:

Per pescare con il galleggiante scorrevole a lunga  distanza su fondali profondi bisogna avere conoscenza della propria attrezzatura o dell’attrezzatura che fa al caso nostro.

Iniziamo col dire che dipende dalla portata della canna cioè il peso che la canna sopporta nel lancio, vediamo perché:

Per galleggianti o lanci di piccoli pesi nell’ordine dei 5-6 gr molto spesso si vedono usare anche canne a bolognese non troppo lunghe sui 5-6 mt..

Ma per lo scopo si presume una canna concepita per questa tecnica specifica ,che è la la canna  all’inglese.

Ecco spiegato in breve perché:

Riuscite a immaginare di lanciare 30/40 gr. con una canna da 7-8 mt ?

La canna anche se in carbonio si potrebbe spezzare sotto le sollecitazioni del lancio, i fusti delle canne moderne anche se vengono costruite  in carbonio per rendere un attrezzo lungo ma leggero, sono sottili e quindi non in grado di reggere il peso nel lancio..

Per la lunghezza della canna all’inglese  oggi si trovano in commercio canne telescopiche e anche le classiche tre pezzi (sicuramente le migliori) , lunghe dai  3,60 mt , anche fino a 4,80 mt. e non più lunghe di 5 mt.

La mia canna per esempio ha un “casting weight” 10/35 gr.  lunga 3,90 mt. con caratteristiche come quelle di avere una serie di anelli piuttosto “corposi”. 

Di solito Il loro numero varia da 15 a 18 per  permettere al filo di non avere attriti con la canna durante il lancio, cosa che ci consente di ottenere lanci più lunghi, costringendo il filo a formare una parabola quasi perfetta al momento del recupero della preda, quando la canna si curva sotto il suo peso e la sua forza.

Importanza del “casting weight” COS’È ?

l’esatta misura, in grammi, cioè il peso minimo ed il peso massimo per un lancio perfetto.  

Con un galleggiante di peso inferiore rispetto al valore minimo della potenza della canna, la canna risulterà troppo potente e non si caricherà sufficientemente per il lancio, al contrario, con un galleggiante di portata superiore a quella indicato, la canna non avrà la forza di spingerlo a sufficienza, la sentiremo “morirci” in mano ed il lancio sarà insufficiente.

Un esempio di un fondale profondo a lunga distanza

Può’ essere rappresentato da una scogliera naturale o una scogliera frangiflutti esterna di un grande porto commerciale , oppure una  spiaggia dove il fondo arriva a 20/25 mt già a circa 30 mt, ed è lì che voglio arrivare per i grossi i saraghi e le orate.

Mi è capitato ad esempio fuori al porto di Salerno punta del faro lungo con questa tecnica di catturare anche grossi cefali dell’ordine anche di qualche kilo.!.

Allora applichiamo  questo tipo di pesca, ovvero giusto per fare un esempio reale  come la pratico io.

La pesca all’inglese su antemurale esterno porto di Napoli, dove già a 30 mt hai circa 18/22 mt di fondo. 

Tecnica

L’assetto pescante è abbastanza semplice vi dico l’occorrente:

Galleggiante a penna di pavone di 20 gr. pasturatori in-line da 18 gr, un buon filo in bobina dello 0.20 mm. affondante, poi ci procuriamo una girella del n.20 e una del n.22 e uno spezzone dello 0.25 mm. che funge da anima dell’assetto di circa 1.80 mt.

Il pasturatore il nostro alleato

Si hai capito bene un pasturatore ci aiuterà sia come piombo ma anche come richiamo per i pesci, possiamo caricarlo sia di sfarinati che di bigattini o di qualsivoglia pastura o ingrediente per richiamare i pesci.

Ora abbiamo bisogno di due perline e due paracolpi, all’estremità alta, metteremo la girella del 20 in quella bassa del 22 .

Ovviamente prima di ciò faremo scorrere il pasturatore insieme a perline e paracolpi in esso e la parte inferiore creeremo una brillatura di circa 40 cm con nodo a bocca di lupo dove sopra ci batterà il pasturatore.

Bene può sembrare forse complicato ma non lo è, ricordati di misurare il fondo con la sonda all’interno del  pasturatore, e di alzarti dal fondo quel che ti serve per fare lavorare il terminale.

Personalmente dopo vari tentativi l’assetto più catturante risulta 60/80 cm di finale in fluorocarbon amo del n.16 innescato con 3 bigattini.

L’ INNESCO DEL BIGATTINO

Solitamente non scendo mai sotto una misura del filo dello 0.15 mm, in media uso un 0.16 mm, calcola che è un assetto tutto pesca.

Se allunghi il terminale può cascarci anche spigola ma e molto più sporadico almeno per gli spot che ho frequentato io.

Qualcuno mi ha chiesto se e possibile pescare con due braccioli .

Allora evita i due ami a forcella poiché 20 mt è una profondità importante e se becchi due Big è problematico, ma soprattutto ,perché sicuramente si possono creare dei grovigli.

La piombatura per un fondale profondo a lunga distanza

In mare non si tara mai alla perfezione specialmente se si hanno galleggianti lunghi, perché il rischio e quello di vedere tutte false abboccate.

devi fare in modo che il pasturatore sia alzato dal fondo tra i 50 cm e il metro.

Al resto ci pensa il terminale a garantirti la pescata, anche perché la brillatura e la doppia girella ti eviteranno grovigli ma soprattutto sarà in continua ricerca , questo è un metodo comprovato.

Quando ho voglia di una pescata più lasciatemi passare il termine “ignorante” o di fare numero ,ripongo la bolognese e mi diverto con questo metodo.

Dobbiamo richiamare i i pesci quanto più vicino o sottoriva,

Altro consiglio che ti dò è di cercare di fare lanci controllati, ovvero miri un riferimento e fai in modo di coprire un raggio di tre quattro metri di pasturazione.

La cosa migliore da fare è pasturare dove ci si arriva con un lancio non forzato e di “usare” il ferma lenza del mulo.

e questo è un metodo funzionale.

Inoltre puoi anche aggiungere degli sfarinati in polvere nel pasturatore in modo da creare una scia.

ad esempio i primi 5 lanci belli carichi li dedichi alla pasturazione e poi vai a lanci alternati con i bigattini.

Se non hai mai usato il ferma-lenza del mulinello : intendo esattamente quella piccola clip sulla bobina sotto l’archetto del mulinello .

Come fare lanci “controllati” ,io solitamente faccio un lancio più lungo della norma recupero due tre giri di manovella per farlo arrivare nella zona che sto mirando e fermo li.

Come promesso abbiamo cercato di riassumere con uno schema la montatura.

La pesca con il galleggiante scorrevole a lunga distanza su fondali profondi è una tecnica che richiede pratica e esperienza, ma può essere estremamente gratificante quando si riesce a catturare pesci pregiati. Ricordarsi sempre di rispettare le normative locali sulla pesca e di rilasciare i pesci in buona salute quando necessario, contribuendo così a preservare l’ecosistema acquatico

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Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !