ABC Surfcasting

By Raccontidipesca

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ABC Surfcasting spiegazione di tutti i termini che si utilizzano n questa tecnica di pesca.

abc surf casting spiegazione di tutti i termini piu usati in questa tecnica di pesca .
  • Ab uno
nome di un piombo da lunga distanza studiato per le       competizioni di lancio tecnico. Deve il suo nome ad Alberto       Belfiori che ne è stato l’ideatore.
  • Aberdeen
amo a gambo lungo, curva rotonda e occhiello, solitamente a       filo sottile e di colore nero o blu, particolarmente adatto       all’innesco di lunghi vermi o, nelle misure più grandi, di       filetti di sardina. Prende il nome dalla cittadina scozzese in cui       è stato ideato.
  • Above cast
(dall’inglese:”lancio da sopra”): tecnica di       lancio. Si esegue facendo ruotare sopra la testa la canna in un       piano pressappoco verticale. E’ la tecnica che conferisce la       maggiore precisione, ma essendo la traiettoria di caricamento del       piombo più corta degli atri tipi di lancio, non consente di       raggiungere il massimo della gittata consentita all’attrezzatura.
  • Adesivo cianoacrilico
vedi Cianoacrilato
  • Afferratura
sinonimo di incaglio, si può riferire alla presenza       in acqua di punti di appiglio per i calamenti o all’atto di       incastrarli durante il recupero.
  • Afferro
vedi Afferratura
  • Ago infilavermi
tubicino in ottone cavo che serve a trasferire un verme       infilato dall’ago sul terminale senza rovinarlo. Indispensabile       per l’arenicola ; sono in commercio aghi specifici per molti tipi       di vermi e altre esche.
  • Agonista
vedi garista
  • Alieutico
(agg.) termine arcaico sinonimo di “piscatorio” o       “pescatorio” : si definisce solamente con la perifrasi       “che è proprio della pesca”.
  • Allbright special
nodo per congiungere lenze di diverso diametro, per il suo       minimo ingombro e per la sua resistenza è il miglior nodo       per congiungere madre e shock leader (vedi), ma la sua esecuzione       deve essere impeccabile.
  • Americano o canadese o verme di sangue
verme policheta del genere Glicera molto ricco di sangue, di       color rosso bruno dotato di mascelle estroflettili, gradito a       moltissime specie del surf, ma molto apprezzato dall’orata e dalla       spigola.
  • Antigì
dispositivo che consiste in un tubo cavo fissato al trave in       cui viene alloggiata l’esca durante il lancio pendolare : ha lo       scopo di preservarne l’integirità .
  • Antiritorno
dispositivo del mulinello : impedisce che possa essere       ceduto il filo attraverso la rotazione in avanti del rotore o       della manovella, affidando questa funzione alla frizione. In       alcuni modelli la chiusura del meccanismo impedisce qualsiasi       rotazione non voluta della manovella, anche di pochi gradi, e in       tal caso si parla di antiritorno infinito o infinite anti reverse.
  • Apicale
il primo anello della canna all’estremità del cimino.       Consigliabile di almeno 6 mm di diametro interno per consentire il       passaggio della girella.
  • Arenicola
verme sedentario dell’omonima famiglia dei policheti di       colore rosso aranciato o bruno. Lunga e sottile, molto ricca di       liquido, per la sua ottima resa è l’esca di crociera della       maggior parte delle battute di pesca nel periodo primaverile ed       estivo.
  • Back cast
tipo di lancio che richiede una specifica capacità       tecnica, che viene eseguito con le spalle al mare e il piombo in       sospensione. Consente lunghe gittate e richiedendo uno sforzo       muscolare contenuto è stato adottato con ottimi risultati       da diverse lanciatrici di primo piano nei tornei di long casting.
  • Bacone
nome usato in toscana e in adriatico per indicare il muriddu       (vedi).
  • Baitclip
gancio fermaesca da applicare sul trave in grado di liberare       il terminale al suo contatto con la superficie dell’acqua.
  • Barra detritica o serpentone
cumulo disposto longitudinalmente sul fondo marino,       parallelo alla battigia formato dall’accumulo di sabbia e       materiali detritici in corrispondenza dell’ultimo frangente.
  • Bass
famiglia di canne da pesca ad innesti e azione ripartita, la       cui potenza è minore, e compresa nell’intervallo tra una e       quattro once, e dalla sensibilità più accentuata       rispetto alle ripartite vere e proprie. Sono più semplici       da manovrare e più godibili in pesca, ma richiedono almeno       il lancio ground per dare il meglio di sé in termini di       distanze ottenibili.
  • Beach Bomb
una particolare famiglia di piombi aerodinamici sviluppata       dai pescatori inglesi. Solitamente il loro peso è espresso       in once.
  • Beach ledgering
tecnica di pesca dalla spiaggia effettuata con grammature e       sezioni di lenza ridotte al fine di esaltare la presentazione       migliore dell’esca in condizioni di mare calmo o appena mosso e su       distanze operative fino a circa cento metri. Per convenzione si       divide in ultralight, se effettuata nelle immediate vicinanze del       gradino di risacca o nelle buche più vicine con zavorre       dell’ordine dei 15/30g, Beach ledgering più propriamente       detto quando si utilizzano zavorre di 40/60g a media distanza,       surf fishing quando il mare o le lunghe distanze operative       impongono l’uso di zavorre fino a 90g. In realtà si tratta       di una definizione molto sfumata e di valore soltanto indicativo.
  • Beak
amo a gambo corto e storto, curva rotonda asimmetrica, punta       rientrante. Molto robusta deve il suo nome per analogia alla forma       del becco dei rapaci.
  • Bibi
verme marino dei substrati sabbiosi. Si presenta come un       cilindro bianco grigiastro con riflessi violacei o iridescenti.       Molto catturante per gli sparidi di taglia.
  • Blank
vedi Grezzo.
  • Bombarda
ovoide forato longitudinalmente, di materiale semiaffondante       come plastica, plexiglas o sughero piombato orizzontalmente, che       può affondare più o meno lentamente. Se usata in       modo corretto presenta l’esca in maniera estremamente naturale.       Dalla spiaggia può essere utilizzato nell’ambito del beach       ledgering per insidiare pesci particolarmente sospettosi a fondo       come le mormore in alcuni periodi dell’anno o per la ricerca di       pesci di mezz’acqua come le boghe e le lecce stella. Vedi anche       buldo.
  • Brillatura
vedi Treccina
  • Buca
depressione del fondo marino di forma più o meno       circolare individuabile tra i frangenti come una ristretta zona in       cui l’acqua è più calma.
  • Buldo o buldò
(dal francese “boule d’eau” o “bolla       d’acqua”). Si tratta di una sfera o di un ovoide di plastica       che può essere riempito parzialmente o totalmente di acqua       di mare per avere più o meno galleggiabilità. Nella       pesca dalla spiaggia viene utilizzato in tre casi: la pesca con       artificiali leggeri che devono essere lanciati lontano, la       necessità di presentare un esca senza che sia vincolata dal       piombo in un certo punto (vedi anche scarroccio), o che questo       possa esercitare una trazione all’abboccata in grado di allarmare       il pesce e farlo fuggire. Vedi anche bombarda.
  • Calzetta
innesco del verme che viene infilato sull’amo fino a farlo       risalire sul bracciolo per alcuni centimetri. Per realizzarlo al       meglio è’ necessario l’ago infilavermi. E’ una maniera       molto utilizzata di presentare le esche, specie per l’americano e       per l’arenicola
  • Canadese
vedi Americano
  • Canale lungocosta
canalone parallelo alla linea di battigia, caratterizzato da       una certa profondità, che si estende con ampiezza variabile       dallo scalino alla prima secca.
  • Canalone
tratto di spiaggia la cui parte immersa è più       profonda, identificabile dal profilo curvo e rientrante della       linea di battigia e da una maggiore ripidità della parte       emersa.
  • Canna (da pesca)
attrezzo, in genere di materiale composito, più       raramente di bambù; di forma conica ad altissimo       allungamento, ha lo scopo di caricarsi come una molla, durante la       fase di caricamento del lancio per poi restituire l’energia al       piombo.
  • Cannello
vedi cannolicchio
  • Cannolicchio
mollusco bivalve della famiglia dei solenidi, caratterizzato       dalla conchiglia allungata, e sottile. Ottima esca per la pesca       dalla spiaggia, sebbene difficile da reperire, indicata per gli       sparidi in generale e per la spigola, in condizioni di mare mosso,       come esca specifica.
  • Capocorda
la parte superiore del trave che va a congiungersi con lo       shock leader. Può essere costituito da un’asola, da una       girella, da un moschettone o da altro analogo dispositivo. Molto       diffusi nell’agonismo stistemi di sgancio rapidi che favoriscono       la sostituzione veloce dell’intero calamento con uno identico ma       già innescato.
  • Carrettoni
ammassi di alghe morte, solitamente di posidonia che,       staccate da una mareggiata, vagano nella corrente fino ad       incontrare il nostro calamento in acqua: usualmente vengono       accolte (in fase di recupero) con una salva di improperi.
  • Centrifugo
sistema di frenaggio di alcuni modelli di mulinello a bobina       rotante allo scopo di prevenire la formazione di parrucche (vedi).       Per evitare che la velocità del filo sbobinato per inerzia       superi quella della lenza in uscita ed il conseguente ammassamento       delle spire , i progettisti hanno inserito un perno normale       all’asse di rotazione della bobina sul quale possono scorrere       piccoli segmenti di plastica che strisceranno sulla carcassa del       mulinello con forza proporzionale alla velocità di       rotazione della bobina. Maggiore è la velocità       angolare della bobina, maggiore sarà la forza centrifuga       che spingerà i cilindretti contro la carcassa, maggiore       sarà l’attrito che frenerà la bobina mantenendo una       minima tensione sul nylon in uscita.
  • Cianoacrilato o adesivo cianoacrilico
tipo di colla ad alta tenacità più nota col       nome commerciale di “Attak”. Il liquido adesivo tende ad       indurirsi assorbendo l’umidità dall’aria circostante,       quindi è bene che finchè non abbia ‘tirato’ non       entri in contatto con l’acqua.
  • Ciao-ciao
terminale lungo dal metro e mezzo in su, in cui del       materiale galleggiante come polistirolo o sughero sia contenuto       l’innesco o posto a stretto contatto con esso, allo scopo di       staccare l’esca dal fondo o conferirgli più mobilità.       Solitamente viene usato con i filetti di sardina o con piccoli       cefalopodi.
  • Ciliegina
innesco tipico dell’arenicola rivolto alle prede più       interessanti. Il verme viene infilato per alcuni centimetri       sull’amo fino a risalire sul gambo, mentre la parte eccedente       viene avvolta esternamente intorno all’amo fino ad arrivare alla       dimensione di una visciola. La chiusura dell’innesco può       essere fatta annodando un tratto del verme o compattandolo con due       giri di filo elastico.
  • Cimino o vetta
l’ultimo pezzo della canna da pesca, molto importante perché       deve controllare lo stacco del piombo durante il lancio, segnalare       le abboccate e ammortizzare le fughe del pesce in fase di       recupero. Nella tecnica del beach ledgering sono molto usati i       cimini ad innesti in fibra di vetro pieno di diversa potenza per       controllare al meglio l’azione di pesca.
  • Coltello
vedi cannolicchio
  • Clinch
nodo utilizzato per legare la lenza ad un occhiello. Nel       surfcasting è molto usato per legare il trave alle girelle       in quanto è in grado di conservare una buona parte del       carico di rottura della lenza madre. E’ conosciuto anche come       Uni-knot.
  • Coda di topo
scalatura in progressione del diametro di un finale o dello       shock leader ottenuta annodando insieme spezzoni di nylon di       diversa misura. Può essere utile interporre un tratto di       diametro intermedio tra il parastrappi e la madre con la funzione       di evitare che durante il lancio possano uscire dal mulinello       spire in grado di generare parrucche, e quindi rotture.
  • Conicità
nelle canne da pesca è la diminuzione (ovvia) del       diametro dal tallone al cimino. Meno ovvio è il fatto che       questo diametro non decresce in maniera uniforme in tutte le       canne, e il modo in cui avviene questo cambiamento di sezione       determina l’azione dell’attrezzo. Non a caso in molte canne       dell’ultima generazione si nota come il tallone e l’arco siano di       diametri molto simili, per poi diminuire in modo drastico nel       sottovetta e nel cimino, al fine di ottenere un’azione di lancio       rapida in cui sia la flessibilità della vetta a controllare       l’uscita del piombo, in modo analogo ma non altrettanto efficiente       di quanto avviene nelle canne a ripartizione di sezioni.
  • Cono
tipo di piombo da alta turbolenza, garantisce una buona       tenuta, ma che su spiagge a sabbia molto fine può dar luogo       a problemi di rotolamento.
  • Crystal
famiglia di ami, generalmente nichelati a curva asimmetrica,       leggeri, dal gambo medio o lungo abbastanza sottile. I più       usati, sono adatti all’innesco di piccoli vermi.
  • Derivato
nel beach ledgering e nel surf fishing indica una calamento       con il piombo scorrevole distanziato dalla madre da un tratto di       nylon o dacron lungo 15/30 cm, allo scopo di rendere estremamente       efficace la presentazione dell’esca e la segnalazione di       abboccata. E’ però efficace solo in condizioni calme e a       distanze medio brevi.
  • Dicroico (nylon)
si riferisce ad un particolare tipo di nailon il cui indice       di rifrazione è approssimativamente pari a quello       dell’acqua : ciò dovrebbe garantire la teorica invisibilità       del finale una volta immerso in acqua. Per produrre quest’effetto       viene aggiunto del fluorocarbonio (vedi) che lo rende       commercialmente piuttosto costoso.
  • Drop
termine inglese che indica il tratto di lenza compreso tra       il cimino della canna ed il piombo durante il lancio, la cui       lunghezza è molto importante ai fini della buona riuscita       dei lanci più complessi. In alternativa può essere       usato il termine bandiera, che può risultare improprio       potendo assumere, nel gergo alieutico italiano, almeno altri       quattro diversi significati.
  • Evolution
piombo nato per le competizioni di lunga distanza dotato di       piccole pinnule stabilizzatrici in coda.
  • Fasolare
grossa conchiglia dal guscio spesso della famiglia dei       bivalvi. L’animale in esso contenuto è una buona esca,       molto valida per inneschi di buona consistenza mirati alla cattura       di spigole.
  • Faster
calamento monoamo con piombo terminale, attacco del       bracciolo Join montato alto e bait clip. E’ un calamento da lunga       distanza, molto usato dagli amanti delle rip. Una versione da       lancio pendolare, che vede il join arricchito di due segmenti di       tubo di silicone tra le perline come ammortizzatori degli strappi,       viene chiamata appunto monorip.
  • Fermaesca
perlina, morbida o rigida, fissata sul bracciolo allo scopo       di impedire la risalita dell’esca su di esso durante il lancio.
  • Filo elastico
fibra di lycra, utilissima nel surfcasting per realizzare       inneschi pesanti e voluminosi in modo che tengano anche ai lanci       più energici. Indispensabile per l’innesco della sarda a       filetto, utile per la cozza e per inneschi misti.
  • Finale
sebbene esista una certa confusione terminologica nell’uso       di questa parola come per i consimili “calamento”,       “terminale”, “trave”, ad esso noi ci       riferiremo utilizzandolo per designare il bracciolo nella sua       lunghezza compreso l’amo.
  • Fiocco (innesco a)
innesco del verme ottenuto infilando trasversalmente più       volte il corpo sull’amo fino ad ottenere un innesco voluminoso e       sanguinolento.
  • F.I.P.S.A.S.
Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività       Subacquee.
  • Fisso
mulinello a bobina fissa. (Ing: Spinning Reel). Il più       usato dalla spiaggia, a patto che abbia almeno due cuscinetti,       bobina conica, un buon imbobinamento (idealmente il filo deve       disporsi nella bobina dando luogo ad un profilo rettilineo), e       possibilmente spire incrociate. Per la pesca dalla spiaggia si va       dalle misure 4000 per il beach ledgering fino alle misure 9000 per       le prede più consistenti. Le misure intermedie sono le più       usate.
  • Floater
o floating rig o flotterino (italianizzato): piccolo       galleggiante ovoidale, solitamente di colore vistoso, che viene       applicato sul terminale per sollevare l’esca dal fondo o       conferirgli più mobilità. E’ utile per realizzare i       terminali semigalleggianti detti zatterino e zatterino micro.
  • Floating rig
vedi Floater
  • Flotterino
vedi Floater.
  • Fluorocarbonio
particolare tipo di sostanza che viene aggiunta alla mescola       del nailon (vedi) per renderlo più dicroico (vedi).
  • Fosforescente
(perlina, piombo o tubetto) : nella pesca dalla spiaggia       l’utilizzo di fonti luminose può aumentare il potere       attrattivo di un esca, come ben sanno gli specialisti della pesca       invernale ai gronghi. Da alcuni anni, a seguito di questa       constatazione, è invalso l’uso in alcune situazioni di       dotare i terminali o i calamenti di materiale fosforescente che       può essere “caricato” di luce attraverso il lampo       di un flash fotografico.
  • Placca
la sede in cui va fissato il mulinello sul pedone della       canna. Nelle canne da surfcasting il suo centro è posto a       75/78 cm. dall’estremità per consentire la massima potenza       in fase di lancio. Ovviamente pescatori che abbiano       l'”imbracciata” più lunga, necessitano di un       eventuale spostamento della placca in avanti fino a 90/95       centimetri.
  • Gear ratio
(dall’inglese “rateo di recupero”) o rapporto di       recupero: rapporto del numero di giri compiuti dal rotore o dalla       bobina del mulinello su quelli compiuti dalla manovella. Per i       mulinelli a bobina fissa il rapporto di recupero è       generalmente compreso tra 1:3,8 e 1:5,1. Un basso gear ratio       fornirà un recupero più potente, viceversa il       recupero sarà più veloce.
  • Genovese
antico calamento composto da un trave su cui è       fissato un bracciolo, a bloccare in alto la corsa di un piombo       scorrevole, e da un altro bracciolo posto in basso sotto al       piombo.
  • GPS
(Global Positioning Sistem) sigla che sta ad indicare il       sistema di navigazione satellitare NavStar GPS. Il ricevitore del       costo di poche centinaia di mila lire è in grado di fare il       punto interpolando i dati di almeno 4 satelliti. La sua precisione       è molto elevata e si aggira sui 75 metri (i media).
  • Gradino
(di risacca) o scalino: la parte in cui la riva comincia a       digradare in modo più accentuato, formando una pendenza più       o meno accentuata.
  • Grezzo
o blank: canna fornita dal produttore senza anelli né       di placca portamulinello. In inghilterra le canne vengono vendute       quasi esclusivamente in questo modo per consentire al pescatore il       montaggio di questi in base a preferenze di carattere personale.       In Italia è un’abitudine che va diffondendosi da poco       tempo, sia perché consente il trasporto dalle fabbriche ai       negozianti in condizioni di maggiore sicurezza ed economicità,       che in base al fatto che una canna personalizzata può       consentire prestazioni superiori in termini di distanza a       lanciatori di taglia “non standard”.
  • Gritta
o granchio della sabbia: brachiuro del genere Portunus che       spesso presente sul fondo in autentici stuoli solitamente disturba       notevolmente l’azione di pesca, distruggendo le esche prima che       possano essere raggiunte dalle prede. Validissima esca per la       spigola e per l’orata.
  • Ground cast
tecnica evoluta di lancio che prevede la partenza del piombo       da terra e la sua accelerazione fino allo stacco lungo una       traiettoria circolare quasi parallela al terreno. Consente il       raggiungimento di notevoli distanze in pesca, in alternativa al       pendolare, seppure con minore efficacia.
  • Guidafilo
vedi Rullino guidafilo
  • Hardloy
(dall’inglese”lega metallica dura”). Materiale per       la costruzione degli anelli, che garantisce una discreta       scorrevolezza e un costo contenuto. La maggior parte delle canne       da pesca esce dalla fabbrica montando anelli di questo tipo, ma la       loro resa può variare sensibilmente a seconda       dell’accuratezza della lavorazioni a cui vengono sottoposti.
  • IGFA
acronimo per : International Game and Fishing Association.
  • Imbando
quando si allenta la tensione di una lenza precedentemente       messa in tiro, spesso a causa di un avvicinamento del pesce       allamato verso riva. E’ un comportamento abbastanza usuale tra le       mormore di buona taglia.
  • Join
il più classico degli snodi del surf casting,       permette l’attacco di un bracciolo su una girella rolling posta       tra due perline bloccate da due nodi a spirale o da due stopper       scorrevoli in gomma dura.
  • Kerry Paul
famoso pescatore e lanciatore inglese, ha contribuito allo       sviluppo tecnico delle canne ripartite in due pezzi con il manico       molto rigido. Detentore indiscusso del record sulla distanza       dall’88 al ’91. Si dice generalme te “Una canna alla Paul       Kerry” per indicare un attrezzo dalla vetta piuttosto sorda       ed il manico rigido ma dalla potenza notevolissima.
  • Knot
dall’inglese temine generico per ” nodo”.
  • Lampada frontale
accessorio indispensabile per la pesca notturna che consiste       in una piccola lampadina con riflettore, alimentata a batterie che       il pescatore assicura alla testa per mezzo di un elastico robusto.       E’ bene che sia affidabile e di buona qualità, se poi è       impermeabile durerà molto più a lungo.
  • Lift
vedi Teleferica
  • Lombrico di sabbia
o bottacciòlo: verme di sabbia iridescente,       appartenente al genere Ophelia, lungo dai tre ai cinque       centimetri. Si trova nella sabbia del bagnasciuga, ma la sua       presenza è fortemente limitata dall’inquinamento. Buon       rendimento con le mormore e i grufolatori di media taglia.
  • Long arm
(dall’inglese: “Braccio Lungo”) .Terminale da       bassa turbolenza. Nell’uso comune indica per estensione sia il       terminale, lungo dal metro e venti fino ai tre metri che l’intero       calamento che lo comprende.
  • Long casting
o lancio tecnico: gare di lancio puro che si svolgono su       campi appositamente attrezzati in cui al fine della classifica       conta la capacità di mandare un piombo il più       lontano possibile. Attualmente il record si aggira intorno ai 283       metri, raggiunti grazie a una ottima tecnica di lancio pendolare       insieme ad una notevole potenza fisica.
  • Long range
(dall’inglese:” lunga distanza”): per convenzione       la fascia oltre i 110/120 metri di distanza dalla battigia. Ci si       riferisce ad essa per indicare la ricerca del pesce entro tale       settore.
  • Magnetico
sistema di frenaggio di alcuni modelli di mulinello a bobina       rotante allo scopo di prevenire la formazione di parrucche. Il       frenaggio della bobina avviene per mezzo di piccoli magneti che       possono essere avvicinati o allontanati dalla bobina per regolare       l’intensità della forza esercitata su di essa.
  • Magurro
o Magurrare: temine arcaico per l’allascamento del palonzio       (vedi).
  • McMahon
o staffa hawaiiana: un tipo particolare di moschettone nato       per la traina d’altura che ha la caratteristica di un’estrema       resistenza sotto trazione, per cui entro i limiti d’uso       consigliati dalla casa produttrice l’apertura accidentale è       impossibile. Viene molto apprezzata nel lancio tecnico per la       robustezza e il suo ridottissimo ingombro.
  • Memoria meccanica
indesiderata proprietà del filo di nylon che consiste       nella capacità di ritornare alla forma iniziale dopo aver       subito una deformazione. Nel surfcasting, e in generale in tutta       la pesca dalla spiaggia l’assenza di memoria del filo è       molto importante come criterio per giudicare la qualità di       un filo e la sua resa nel raggiungimento di elevate distanze in       pesca.
  • Misto
settore della spiaggia, solitamente più difficile ma       più produttivo in cui la sabbia si alterna a zone di       ciottoli, scogli o alghe.
  • Misura minima
dimensione in centimetri al di sotto della quale la legge       non consente di trattenere la preda. E’ ovviamente variabile da       una specie all’altra, può esserlo anche da regione a       regione (in senso amministrativo). Al di là delle leggi e       dei regolamenti agonistici è sempre buona cosa slamare con       cura i pesci sottomisura e restituirli al mare.
  • Monolight
calamento disegnato per condizioni di media e alta       turbolenza. Replica il modello dello short rovesciato, con la       particolarità che il piombo viene assicurato al trave con       una gassa, mentre il capocorda superiore è costituito da       una girella con il compito di scaricare le torsioni da       rotolamento. Vedi anche scarroccio.
  • Multifibre
o trecciato: cordoncino in dyneema (fibra aramidica),       caratterizzato da elasticità quasi nulla, in grado di       trasmettere le tocche del pesce a grandi distanze. Nelle tecniche       di pesca dalla spiaggia è utilizzabile al meglio in       situazioni molto limitate, e da pochi esperti.
  • Murice
mollusco gasteropode carnivoro che vive in una conchiglia       conica. Per la tenacia estrema delle sue carni è un’esca       specifica e altamente selettiva nella ricerca dei saraghi e delle       orate.
  • Muriddu
verme di fango o di palude di colore bruno marrone e dal       corpo leggermente compresso. Buona esca generica, gradita a molte       specie, ma in particolare agli sparlotti e ai saraghi di piccole       dimensioni.
  • Nylon
o Nailon : fibra poliammidica formata da lunghissime catene       di molecole (polimeri) legate l’una all’altra. Nel filo da pesca       il nylon è il costituente base cui vengono aggiunti altri       additivi come lo stirene per conferigli rigidità e       fluorocarbonio (vedi) per migliorare l’indice di rifrazione e       renderlo dicroico; subisce, nella lavorazione, anche una finitura       superficiale a base vaselina e silicone per conferire       scorrevolezza . E’ un famoso brevetto della DuPont.
  • Ombrellino
tipo particolare di bait clip destinato a trattenere esche       voluminose, assicurandone lo sganciamento all’arrivo in acqua.       Prende il nome dallo scudo anteriore aerodinamico, che assomiglia       in modo curioso ad un ombrello.
  • Oncia
unità di misura del peso, in uso nei paesi       anglosassoni; un’oncia corrisponde a circa 28,75 grammi.
  • Onda rosa
la nazionale femminile di surf casting, e talvolta per       estensione indica la componente femminile del surfcasting       agonistico e non.
  • O’shaughnessy
amo solitamente realizzato in acciaio, dal filo robusto,       gambo lungo e curva asimmetrica. Sebbene negli ultimi anni sia       caduto un po’ in disuso nel surfcasting merita una menzione.
  • Palomar
nodo di semplice esecuzione e di ottima tenuta per la       legatura di ami ad occhiello.
  • Palonzio
termine arcaico che sta ad indicare l’atto del magurro (vedi       voce).
  • Parabolica
ponendo sotto sforzo una canna da pesca telescopica, questa       andrà a curvarsi dal tallone al cimino approssimativamente       lungo un arco di parabola. In realtà questo termine si       riferisce nell’uso comune a canne la cui azione è molto       progressiva e facile e coinvolge l’attrezzo in tutta la sua       lunghezza.
  • Paratura
sinonimo di calamento.
  • Parrucca
o backlash: il groviglio di nylon che si forma sulla lenza       madre in fase di lancio dovuto ad errore del lanciatore, difetti       d’imbobinatura del mulinello, diametro troppo contenuto del filo o       vento contrario.
  • Passata
vedi scarroccio
  • Paternoster
calamento a due ami con piombo terminale e braccioli a       girare. Solitamente è formato da un trave dello stesso       diametro dello shock leader lungo tra il metro e il metro e       ottanta, su cui sono montati due terminali lunghi da venti       centimetri fino a quasi un metro. Vedi anche Join.
  • Pedana
nelle gare di long casting, è il quadrato entro il       quale il lanciatore è tenuto a rimanere durante l’azione di       lancio, pena l’annullamento della prova.
  • Pedone
o tallone: il primo pezzo della canna corrispondente       all’impugnatura.
  • Pendolare
tecnica evoluta di lancio che si avvale di un’oscillazione       pendolare per portare il piombo a precaricare la vetta mentre è       in aria, per poi imprimergli attraverso la canna, con un movimento       particolare del busto e delle braccia, una velocissima rotazione       di un giro o quasi fino allo stacco del piombo. Si tratta di una       tecnica molto complessa, che rende obbligatorio l’uso di canne a       ripartizione di sezioni, shock leader di diametro maggiorato e       molta cautela, perché in caso di rotture il piombo può       partire a velocità e lungo particolari traiettorie che lo       rendono potenzialmente pericoloso per chi è vicino. In ogni       caso il lancio pendolare è in grado di fornire distanze       impressionanti se ben eseguito.
  • Pendolino
sistema di segnalazione d’abboccata, consistente di un peso       con un gancetto in cui scorre la lenza in tensione, che può       alzarsi o abbassarsi in caso di una tocca o dell’allamatura del       pesce.
  • Performer
(dall’inglese:”attore”) calamento molto mobile in       cui l’attacco del terminale con l’esca è in grado di       scorrere liberamente lungo il trave. Oggi molto in disuso.
  • Pocket Beach
(dall’inglese:”spiaggia tascabile”) spiaggia di       dimensioni ridotte, ma di notevole gradiente di profondità,       chiusa da entrambi i lati da muraglioni, scogliere o formazioni       rocciose in generale.
  • Pipetta
tubo cavo lungo quindici cm circa, piegato di 15/20° a       due terzi della lunghezza e munito di una girella in       corrispondenza della piegatura. Utile al confezionamento di       terminali scorrevoli.
  • Piramide
piombo a forma di piramide in grado di assicurare il massimo       della tenuta al moto ondoso specie su fondali con rena a grana       fine.
  • Prepreg
Termine inglese che definisce un tipo di fibra che, prima di       essere avvolta, viene inpregnata di matrice allo stato liquido
  • Punta
tratto di spiaggia poco profondo caratterizzato da una linea       di battigia convessa che si protende leggermente nel mare e scarsa       ripidità della parte emersa.
  • Punto d’acqua
temine improprio che sta per “culmine di marea”       (montante o calante). Corrisponde al momento in cui viene       raggiunto il livello minimo o massimo di marea e il momento di       ferma delle acque. Nell’uso comune ci riferisce ad esso per       indicare in modo specifico il culmine di marea montante.
  • Push&Pull
(dall’inglese:”spingi e tira”) movimento che       conclude la manovra del lancio. Consiste nel tirare il calcio       della canna decisamente verso il petto con il braccio sinistro       spingendo contemporaneamente verso l’esterno la canna col destro       all’altezza del mulinello, fino a bloccare la canna a 45°,       consentendo un più efficace svolgimento del filo.
  • Pva
filo idrosolubile utilizzato in particolari condizioni per       assicurare al trave il terminale allo scopo di aumentare la       distanza o per legare un piombo a perdere. Il suo uso è       stato mutuato dalla chirurgia interna prima e dal carp fishing       poi.
  • Quadrante
nel bolletino meteorologico indica (grossomodo) la direzione       da cui proverranno i venti dominanti.
  • Raffio
asta metallica dotata ad un estremo di una punta ricurva ed       affilata allo lo scopo di assicurare i pesci più grossi       nelle fasi conclusive della cattura. Se adoperato in modo       improprio può causare la perdita del pesce.
  • Range di potenza
indica l’intervallo tra il peso minimo e quello massimo che       una canna è in grado di lanciare, ed è espresso in       grammi per le telescopiche e in once per le canne a ripartizione       di sezioni. Nel primo caso si riferisce all’uso con above o       sidecast (vedi) nel secondo caso ci si riferisce all’uso con il       lancio pendolare.
  • Rapporto di recupero
vedi Gear Ratio
  • Rig
equivalente inglese del termine italiano calamento.
  • Rip
canna a ripartizione di sezione. Si tratta di attrezzi ad       innesti, in due pezzi, lunghi tra i 3.60 e i 4,20mt, dal cimino       morbido e dal pedone molto rigido, in grado di fornire distanze di       lancio eccezionali, a patto di essere in grado di utilizzare le       tecniche di lancio più complesse come il pendulum o il       ground cast.
  • Roccobomb
nome commerciale per il piombo aerodinamico simile al       Roccotop (vedi) ma senza gradino di ritenzione, dotato inoltre di       due alette per facilitarne l’affioramento in fase di recupero.       Ideato da Matteo Rocco.
  • Roccotop
nome commerciale per il piombo messo a punto da Matteo       Rocco: caratterizzato da una forma aerodinamica con un gradino che       aumenta la capacità di ritenuta al fondo.
  • Rolling process
un tipo di lavorazioe dei materiali compositi adatta alle       canne da pesca. Il processo consta nell’avvolgimento intorno ad un       mandrino di un foglio di fibra impregnato di matrice non       polimerizzata detto “prepreg” (vedi).
  • Rolling swivel
un tipo di girelle realizzate in acciaio brunito, molto       usate nel surf casting per la loro grande robustezza rispetto a       quelle in ottone.
  • Rosario
calamento con piombo scorrevole la cui corsa è       bloccata in basso da una girella, su cui va montato il bracciolo       che chiude un tratto di perline alternate a corti pezzetti di tubo       di silicone o plastica. Funziona come divergente del bracciolo dal       trave e come ammortizzatore degli urti dovuti allo scorrere del       piombo lungo il trave in fase di lancio.
  • Rotante
mulinello a bobina rotante (in inglese: “baitcasting       reel”). E’ sempre più raro vederli in spiaggia, a       causa di alcuni inconvenienti (propri della loro natura) quali:       una certa lentezza nel recupero, la tendenza a formare parrucche       rispetto al mulinello a bobina fissa ed una notevole macchinosità       nella manutenzione. Consentono però eccezionali prestazioni       nel lancio : grazie alla dolcezza della frizione i recuperi sono       molto precisi anche con grosse prede. Nel surfcasting mediterraneo       le misure più usate sono tra le otto e le quindici libbre.       Indispensabili o quasi nelle gare di long casting, i mulinelli a       bobina rotante sono piccole, leggere e velocissime macchine da       lancio, che prima di una competizione devono venir messe a punto       con grande abilità e pazienza. Se ne sconsiglia l’uso ai       principianti.
  • Rulli avvolgilenza
o ruzzole: rotelle di sughero o materiale sintetico sulle       quali possono essere avvolti travi calamenti e terminali al fine       di poterli utilizzare in pesca nel modo più veloce e       ordinato.
  • Rullino guidafilo
nei mulinelli a bobina fissa è un cilindretto rotante       di materiale ceramico o in lega che, montato sul rotore, assicura       lo scorrimento del filo da pesca. Nei mulinelli di buona qualità       il guidafilo è fornito di un particolare tipo di       scanalatura che riduce la torsione del filo prima che venga a       disporsi lungo la bobina.
  • Ruzzole
vedi Rulli avvolgilenza
  • Saltarello
(coreano o cinese): verme marino policheta di colore       verdognolo, che come molti consimili si nutre di alghe in       decomposizione. E’ una buona esca pur non potendo competere con       l’arenicola o l’americano (cfr.), che deve il suo potere       attrattivo al movimento frenetico. Valido con le spigolotte,       specie se innescato a calzetta solo per la testa.
  • Scalino
vedi Gradino di risacca
  • Scarroccio
o passata: tecnica di pesca che prevede che il piombo e       quindi tutto il calamento non restino fissi in un determinato       punto, ma che si spostino lentamente sotto l’azione della       corrente. In alcune circostanze può essere una tecnica       molto produttiva, ma richiede speciali accorgimenti per scaricare       efficacemente la torsione della lenza che rotola in acqua.
  • Secca
punto del fondale in cui l’acqua è più bassa.       Nel surfcasting viene utilizzata per la ricerca del pesce in       condizioni di bassa turbolenza.
  • Serbidora o piatto
piano di lavoro utile per la realizzazione degli inneschi e       per appoggiare senza smarrire gli strumenti e i piccoli accessori       necessari per l’azione di pesca. E’ solitamente composta da uno o       più piattelli fissati ad un’asta metallica conficcata nella       sabbia.
  • Shock adsorber
indispensabile nel calamento a piombo scorrevole, è       costituito da un trattino di guaina di filo elettrico o da una       serie di perline di gomma forata, atte ad impedire che il piombo       impatti violentemente con la girella logorando il nodo fino a       spezzarlo.
  • Shock leader
o parastrappi: spezzone di nylon o altro materiale di       sezione e carico di rottura maggiore rispetto al corpo di lenza       (madre) che serve ad evitare che il piombo spezzi la lenza quando       sottoposto a forte accelerazione durante il lancio.
  • Short
terminale corto, dai quaranta centimetri al metro di       lunghezza, utilizzato in caso di turbolenza o di necessità       di tempestiva segnalazione d’abboccata. Può essere       ulteriormente distinto in rovesciato o basso se il punto d’attacco       è rispettivamente più vicino al capocorda o al       piombo.
  • SiC
carburo di silicio. Materiale di notevole durezza ed       altrettanto notevole resistenza all’abrasione: utilizzato per       l’interno delle anellature delle canne.Gode di diverse proprietà       tra cui una scarsissima capacità termica, ovvero si       riscalda difficilmente : questo fa sì che non si       surriscaldi durante lo sfregamento del filo nel lancio.
  • Sidecast
(dall’inglese:”lancio laterale”) tecnica di       lancio. Prevede la partenza con il piombo a terra e il piano di       rotazione della canna leggermente obliquo rispetto alla verticale.       E’ forse il lancio più utilizzato con le canne telescopiche       e nelle competizioni.
  • Snodo
attacco dei braccioli sul trave che ne garantisca mobilità       in acqua e tenuta ai grovigli. Il join (vedi) è       indubbiamente il tipo più usato, ma ne esistono       innumerevoli altre versioni, come la pulcetta, la clessidra, il       fast connector, la tecnosfera e molti altri, che a seconda dei       modelli possono garantire con diversa efficienza robustezza,       scaricamento delle torsioni del bracciolo, possibilità di       ruotare intorno al trave, intercambiabilità dei finali,       leggerezza e morbidezza del calamento in acqua.
  • Sottoriva
zona compresa tra il gradino e la prima secca; si intende       anche come settore particolare di pesca e come insieme di tecniche       specifiche di ricerca nell’ambito di quest’ultimo.
  • Sottovetta
nelle canne telescopiche indica il segmento in cui va a       bloccarsi il vettino.
  • Spartito
un particolare tipo di fondale in cui si alternano chiazze       di sabbia e tratti di scoglio e posidonia a macchia di leopardo.       E’ una condizione limite della pesca dalla spiaggia, che richiede       pazienza ed enorme precisione, ma riveste una importanza notevole       perché nelle stagioni giuste sono il posto migliore per       fare ottime catture, in particolare di grosse orate e saraghi.
  • Spigot
(dal francese:”zeppa”) tipo di innesto delle canne       a ripartizione di sezioni, consistente in un maschio       corrispondente al pedone e una femmina corrispondente al cimino       della canna.
  • Spike
(dall’inglese:”arpione”) piombo aerodinamico, nato       in Inghilterra in abbinamento alle ripartite, che grazie ad un       sistema di rampini ribaltabili risulta molto stabile anche in       condizioni di mare molto mosso e turbolento. La sua efficienza       viene a diminuire durante le mareggiate su spiagge di sabbia a       grana molto fine.
  • Spina
in una canna da pesca seppure quasi sempre all’interno di       tolleranze piccolissime, l’orientamento delle spire       nell’avvolgimento di carbonio è in minima parte casuale.       Dalla risultante della distribuzione di queste micro-anomalie nel       tessuto di carbonio si ha una leggerissima asimmetria nella       flessibilità del pezzo se piegato in direzioni diverse.       Questa caratteristica, che non è un difetto, è un       fattore di cui è bene tenere conto nell’acquisto di una       canna nuda (vedi anche grezzo) al momento del montaggio degli       anelli sul cimino.
  • Spire incrociate
particolare modo di avvolgimento delle spire di filo sul       mulinello fisso, permesso da un meccanismo che, variando la       velocità con la quale la bobina sale e scende lungo       l’alberino, consente l’incrocio delle spire durante il recupero.       Questo accorgimento ha lo scopo di diminuire al minimo l’attrito       del nylon in uscita durante il lancio, migliorando la gittata.
  • Sportenn
nome commerciale di un piombo da surf fishing,       caratterizzato da superfici piatte atte a limitare il rotolamento       in corrente. Deve il suo nome all’omonima squadra romana nella       quale fu ideato.
  • Standy
nome commerciale di una zavorra messa a punto da Sandro       Meloni, consistente in un corpo aerodinamico scanalato dotato in       punta di quattro alette in grado di ancorare in modo molto       efficace il piombo al fondo.
  • Starlight
cilindretto siglillato di nylon contenente una fiala di       vetro con un liquido fortemente reattivo (cianamide) che galleggia       in una soluzione corrosiva: piegando il cilindretto, e spezzando       quindi la fiala, le due sostanze entrano in contatto: reagendo       provocano la famosa luminescenza verdastra nota a tutti.       L’autonomia è di 6~8 ore.
  • Stendifinali
o “T”: strumento formato da una lunga asta       regolabile verticale cui è fissata una barra trasversale       predisposta per l’aggancio di finali o calamenti completi.       Indispensabile per l’agonista.
  • Supertelescopiche
famiglia di canne lunghe e molto potenti, che utilizzate con       monofili di diametro contenuto, abbinate a shock leader conici,       consentono il raggiungimento di distanze notevolissime. Molto       usate nelle competizioni per la ricerca dei pesci sulla lunga       distanza, presentano l’inconveniente di essere sfruttabili appieno       solo da lanciatori dotati di notevole potenza e massa muscolare.
  • Surfcasting
in senso stretto questo termine indica la tecnica di pesca       dalla spiaggia effettuata con zavorre da 100 a 200 grammi       effettuata in condizioni di mare mosso o molto mosso. Per       estensione tende ad indicare impropriamente tutte le discipline di       pesca dalla spiaggia che da questa sono derivate.
  • Surf fishing
tecnica di pesca effettuata in condizioni di bassa e media       turbolenza, con zavorre tra i 70 e i 130 grammi. E’ una       distinzione puramente speciosa, di carattere formale.
  • Swinger o monkey
(dall’inglese:”ballerina” o “scimmia”)       sistema di segnalazione d’abboccata costituito da un’asta rigida       imperniata sul treppiede o sul picchetto, con un gancio fissato ad       un estremo nel quale scorre la lenza, sulla quale al fine di       tararne la sensibilità scorre una zavorra. Solitamente       prevede una fonte luminosa per l’uso notturno.
  • T
vedi Stendifinali
  • Tahitiana
innesco ricavato da una porzione triangolare del mantello di       calamaro o totano, legata all’amo con del filo elastico e       sfrangiata in modo da nasconderne la punta e la curva. Per       estensione indica anche l’innesco abbinato di sardina a filetto e       cefalopode, molto attirante per pesci di taglia.
  • Tail
(dall’inglese:”coda”) piccolo impennaggio in       metallo con funzione di stabilizzatore del volo : presente in       alcuni tipi di piombi da lancio.
  • Tallone
vedi pedone.
  • Tangle
(in inglese “groviglio”), specialmente in       riferimento al terminale. La locuzione composta anti-tangle si       riferisce a soluzioni tecniche che dovrebbero eliminare, o almeno       ridurre i grovigli stessi.
  • Teleferica
o lift: calamento in cui dopo il lancio il terminale viene       agganciato sul madre e fatto scorrere lungo di esso,. E’ una       soluzione specifica per l’innesco del pesce vivo su spiagge       profonde alla ricerca di grossi predatori.
  • Termosaldante
cavetto d’acciaio ricoperto da una guaina in resina       autoagglomerante. Sebbene il suo utilizzo sia limitato a       situazioni di pesca circoscritte ai gronghi di grande taglia, alla       ricerca del pesce serra con il pesce vivo, e alla eventuale       presenza di piccoli squaloidei , è sempre utile disporne di       una bobina nella cassetta.
  • Timing
(dall’inglese:”temporizzazione”) nell’agonismo       definisce l’intervallo di tempo che intercorre tra un lancio e il       controllo o la sostituzione dell’esca. E’ uno degli aspetti più       curati nell’impostazione delle strategie di gara, in quanto       l’efficacia di un innesco può essere limitata in talune       condizioni a due o tre minuti, rendendo necessaria una sua       sostituzione appena superato tale limite.
  • Titanio
metallo piuttosto raro e costoso di colore grigiastro: gode       di caratteristiche meccaniche simili all’acciaio, ma è       quasi due volte più leggero, per questo è molto       utilizzato nelle costruzioni aeronautiche. Nella pesca si impiega       per le anellature di qualità sotto forma di ossido o di       nitruro : è caratterizzato da mediocre resistenza       all’abrasione ma da una buona dispersione del calore generato       dallo sfregamento della lenza.
  • Tracking
(dall’inglese:”inseguimento”) definisce l’atto di       inseguire in distanza o lungo la costa un banco compatto di pesci       pelagici mentre si continua il prelievo di esemplari a ritmo       contenuto.
  • Trainetta
variazione di pesca dalla spiaggia che consta nel lancio di       un normale calamento da fondo e nel suo lento recupero. Si pratica       generalmente in condizioni di mare particolarmente calmo.
  • Trave
la parte del calamento che ospita gli attacchi per i       terminali e per il piombo. La sua lunghezza corrisponde per       difetto a quella del drop (vedi) e deve essere realizzato con       nylon dello stesso diametro dello shock leader (vedi).
  • Treccina antimorso
brillatura del terminale realizzata in corrispondenza       dell’amo per una lunghezza di quattro – dieci centimetri allo       scopo di impedirne il taglio per l’azione dei granchi o dei denti       della preda.
  • Treccina
o brillatura o trillatura: tratto di lenza doppiato sul       bracciolo ottenuto torcendo due fili di nylon su sé stessi       allo scopo di irrigidirlo. La sua funzione è quella di       limitare al massimo i grovigli fra trave e bracciolo.
  • Treppiede
accessorio che consente di pescare tenendo le canne       appoggiate e molto vicine tra loro.
  • Tremolina
verme policheta molto delicato e sanguinolento, che si trova       spesso nelle rive fangose delle foci. Il suo impiego nelle       tecniche di pesca dalla spiaggia è limitato a causa della       sua fragilità, ma risulta un’esca ottima in almeno due       occasioni: nell’ambito del beach ledgering il sottoriva leggero,       nelle tecniche più pesanti è un’esca insostituibile       per la pesca dei muggini.
  • Trillatura
vedi treccina
  • Trimuliggione
nome sardo di una particolare specie di verme affine allo       spirografo che vive nei substrati fangosi dei porti di Cagliari e       Olbia. Liberato dal suo astuccio di muco e di fango si presenta       verdognolo, morbido ed è molto appetito dai grufolatori.
  • Uni-Knot
vedi clinch
  • Vela
così si definisce l’ansa che il filo di nylon       sbobinato dal mulinello forma dopo il lancio. L’azione di pesca       risulta disturbata poichè la forza combinata della corrente       e del vento trasversale esercita un notevole carico che, sul filo,       si trasforma un un aumento di tensione. La forza suddetta è       proporzionale linearmente alla superficie laterale del filo che a       sua volta è proporzionale al raggio del filo (non al       diametro, si badi bene!).
  • Vermarella
vedi Verme di Rimini
  • Vermara
vedi Verme di Rimini
  • Verme di Rimini
o vermarella o vermara: policheta carnivoro del genere       eunice, lungo fino ad un metro e mezzo, largo fino a tre       centimetri e capace di infliggere dolorosi morsi se maneggiato       incautamente. Tagliato in pezzi a partire dalla coda è una       delle migliori esche per l’orata e per i saraghi di dimensioni       maggiori.
  • Verme di sangue
vedi Americano
  • Vetta
vedi cimino
  • Waders
stivali impermeabili di pesca che arrivano sino al giro       vita.
  • Wandersurf
(dall’Inglese: “surf vagabondo”)tecnica di pesca       che prevede che un continuo movimento su un tratto di spiaggia più       o meno esteso, fino all’avvenuta localizzazione di un branco di       pesci di dimensioni significative. La postazione di pesca per       questa variante del surfcasting deve essere leggera e facilmente       trasportabile.
  • Wisker
Materiale composito che trae le sue caratteristiche       meccaniche dalla dispersione casuale di spezzoni non continui di       fibra nella matrice: con il progredire ndella tecnologia (e della       moda) è stato abbandonato.
  • X-Ray
(dall’inglese: Raggi X) particolare tipo di finitura:       avvolgimento superficiale sulle canne in fibra di carbonio.
  • Yaw damper
(dall’ingl.: smorzatore rollio) particolare dispositivo che       ha lo scopo di smorzare le vibrazioni del mulinello a bobina fissa       durante la fase di recupero. Di diretta derivazione aeronautica.
  • Zatterino
terminale lungo almeno un metro e venti su cui a circa venti       trenta centimetri dall’amo è interposto un galleggiante di       portata molto limitata allo scopo di sollevare l’esca dal fondo o       aumentarne la mobilità. Vedi anche floater.
spiegazione di tutti i termini utilizzati nel Surf Casting

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Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !

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