By Raccontidipesca
Eging è una disciplina che consente di insidiare i cefalopodi , ovviamente non vuol dire solamente seppie, ma anche di insidiare i calamari, i diavoli della notte, predatori elusivi e furtivi e non di rado polpi predatori molto intelligenti.
Come vedono i cefalopodi
Prima di iniziare il discorso e lo studio che ci condurrà nei meandri complessi dei colori e delle tonalità cromatiche che caratterizzano gli artificiali che esistono in commercio , è bene soffermarci su alcune considerazioni.
Si è sempre creduto che gli animali vedano diversamente da noi e che soprattutto la visione a colori possa essere una prerogativa assoluta degli esseri umani.
I primi studi scientifici sulla visione dei cefalopodi risalgono alla fine degli anni ’50, quando due studiosi americani che lavoravano alla Stazione Zoologica di Napoli, Paul K. Brown e Patricia S. Brown, pubblicarono i risultati di una loro ricerca sulla prestigiosa rivista Nature. Questi biologi osservarono che nella retina dell’occhio delle seppie e dei polpi era presente un unico pigmento visivo, la rodopsina.
È da rilevare che gli animali che distinguono i colori possiedono almeno due pigmenti (l’uomo ne possiede tre). I due biologi, però, in quel lavoro non trassero conclusioni sulla visione monocromatica dei cefalopodi.
Successivamente è degno di nota lo studio di altri due biologi, N. Justin Marshall e John B. Messenger, anch’esso pubblicato su Nature,
Per farla breve, questi due autori conclusero affermando che le seppie non distinguono i colori, ma sono ben capaci di rilevare i contrasti di colore, se di una certa rilevanza.
Gli occhi dei cefalopodi sono particolarmente evoluti capaci di adattarsi in ogni situazione dalle tenebre degli alti fondali alle acque velate dei bassi fondali; occhi capaci di percepire anche le piu’ piccole sfumature specializzati per vedere in acqua, per catturare la poca luce presente, ad esempio in profondità, per percepire i predatori o le prede. Per cacciare di notte o con acque velate …
Come scegliere i colori delle totanare :
Ecco una interessantissima tabella che illustra le migliori condizioni d’uso delle colorazioni interne
Abbiamo così artificiali con colorazioni sia interne che esterne le cui variabili rappresentano un numero quasi infinito di combinazioni, dove spesso a fare la differenza è proprio il colore interno che si svela solo in acqua
Soluzioni che sono il frutto di studi complessi, che spaziano tra scienza, biologia e sperimentazione sul campo.
Anche il colore del corpo dell’artificiale ha una importanza fondamentale nella scelta della totanara ; quelli consigliati in foto sono i più efficaci a seconda del cambio di luce
Regole precise
Gli studi in merito sono stati talmente approfonditi da riuscire a creare vere e proprie regole con delle tabelle di efficacia delle livree, in funzione di molteplici aspetti, legati a tutte quelle condizioni diverse tra loro che vanno dalla visibilità in acqua, ai momenti della giornata e ai momenti di maggiore o minore attività delle seppie.
Gli schemi sono davvero interessanti chiariscono molto bene il rapporto tra colore e situazioni di migliore utilizzo
Sicuramente lo studio degli occhi degli abitanti del mare conferma la teoria di una visione diversa, perché proprio la “costruzione” interna dell’occhio ha caratteristiche tali da far capire che il mondo visivo dei pesci è funzionale all’habitat e alla loro indole.
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