SURFCASTING AL SARAGO

By Danilo Triolo

SURFCASTING AL SARAGO

Mare da saraghi

Iniziamo a dire che di saraghi ne esistono 5 specie ( sarago maggiore, sarago pizzuto, sarago fasciato, sarago faraone e sarago sparaglione).

Cinque saraghi diversi ma parenti stretti:

https://raccontidipesca.altervista.org/cinque-saraghi-diversi-ma-parenti-stretti/

Tra tutte le specie il sarago maggiore è certamente il più ricercato e comune pescando dalla spiaggia a surf-casting. Il sarago maggiore ama spostarsi tra le onde, e tra i pesci del surf-casting mediterraneo è quello che si adatta meglio nella turbolenza, andando in pascolo non solo nelle scadute ma anche durante la piena mareggiata.
Questo pesce può raggiungere e superare i due chilogrammi di peso, ma la sua taglia media si aggira più o meno sul mezzo chilo, almeno nelle nostre coste.
Come dicevo già, la sua ricerca va fatta quasi esclusivamente a mare mosso o in scaduta e può essere catturato in qualunque tipologia di spiaggia, mentre a mare calmo difficilmente si allontana dalle rocce.

Il periodo migliore per ricercare questo pesce è a partire da ottobre fino a marzo inoltrato, ottobre e novembre e un momento top perché arrivano le prime mareggiate, e i saraghi, puntuali come un orologio, ne approfittano subito per trovare qualcosa da mettere sotto i denti.

Febbraio e Marzo sono anche momenti buoni per ricercare esemplari di peso visto che in questo momento sono in riproduzione.

Personalmente preferisco ricercare questa preda in zone a fondale un po misto o meglio pescando nei pressi di scogliere frangiflutti, ben presenti in tutto il litorale del messinese tirrenico e non solo.
Le barriere frangiflutti sono ben frequentate dai saraghi, dove trovano riparo e cibo diventando stanziali, in questi spot possiamo catturare anche esemplari di peso in condizioni di mare anche non troppo mosso.

Andiamo a vedere che travi usare per la cattura di questo pesce.
Io personalmente utilizzo quasi sempre lo short rovesciato con finali non troppo corti per favorire la visita di qualche bella spigola.

Ma durante le condizioni di mare mosso e turbolenza, il trave che rende di più è il classico paternoster con due o tre braccioli molto corti posti sopra il piombo.
Al sarago piace l’esca ”ferma”, mangia l’esca in sospensione che sia presentata in modo naturale ma non piace inseguire il cibo.
Tutto questo durante la mareggiata, in condizioni di scaduta più avanzata o comunque con mare poco mosso il sarago, come già dicevo prima, e presente quasi esclusivamente vicino le sue tane, quindi spiaggie a fondale misto, piccole insenature tra le scogliere e le spiagge con massi frangiflutti.

In queste condizioni il sarago si comporta diversamente rispetto alla piena mareggiata, e il classico paternoster con braccioli corti viene messo da parte, qui andremo ad usare sia lo short rovesciato che lo short basso con braccioli più lunghi anche da un metro o più con finali sottili variabili tra lo 022 e lo 028, sempre in base alle esche usate e alle condizioni del mare.

innesco surf casting a saraghi

Adesso andiamo alle esche, il sarago e di buona forchetta e non disdegna nulla. Ci possiamo sbizzarrire con le esche, usando vari anellidi,sardine, molluschi vari e strisce di cefalopode.


Quelle che maggiormente uso io e che mi hanno reso di più sono il bibi vivo, cannolicchio, striscia di seppia o calamaro e cappellotti. Il sarago a una bocca decisamente piccola, anche se riesce a inghiottire inneschi di buona portata, usamo ami di dimensioni modeste diciamo di numerazione compresa tra n.1 e n.4, anche se o preso saraghi anche su ami n.4/0 con inneschi corposi di cefalopode dedicati alla spigola.

Spero di esservi stato d’aiuto, questo post lo dedico ai neofiti e a chi sempre di più si avvicina alla pesca sportiva.

Testo e foto by Danilo Triolo

By Danilo Triolo

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !