SPIGOLA A SURFCASTING

Testo e foto by Danilo Triolo

SPIGOLA A SURFCASTING

La spigola, è una delle prede più ricercate nel surfcasting, per via delle dimensioni che può raggiungere.La spigola è un pesce che ama il mare mosso, infatti la andremo ad insidiare con la tecnica del surfcasting.

FISHERMAN Danilo Triolo

Il periodo migliore

Il periodo migliore rimane l’inverno, diciamo da novembre a marzo, periodo della riproduzione dove le grosse spigole sostano nel sottocosta. Lo sforzo riproduttivo di questo periodo rendono le spigole più affamate mangiano volentieri anche esche morte, ma sempre fresche. Le spigole nuotano tra i frangenti delle mareggiate in cerca di qualcosa da mettere nello stomaco, spesso qualcosa di vivo. In queste situazioni per la spigola è più facile trovare qualche pesciotto sotto riva attirato dagli elementi in che si trovano in sospensione grazie al mare mosso . Ecco che il predatore esce allo scoperto, in questo caso i pescetti mangiano indisturbati e la spigola ne approfitta per predarli. Adesso andiamo a parlare della ricerca di questo pesce.

quale il momento migliore?

Abbiamo detto che dobbiamo andare a ricercarla nei momenti in cui il mare e mosso, ed è giusto così. Ci sono diverse fasi di mareggiata, noi andremo a sfruttare principalmente due, montante e scaduta.

La spigola ama le onde

La piena mareggiata con onde oltre i due metri e forte turbolenza resta da scartare, questo pesce, in particolare se grossa e durante il periodo di riproduzione, a bisogno di troppe energie per riuscire a contrastare la forte turbolenza. Secondo il mio modesto parere, sulle spiagge a fondale medio e medio-basso, presenti in abbondanza sulle nostre coste del Messinese tirrenico, le onde che variano intorno al 1-1,5m di altezza più o meno sono le migliori condizioni per catturare la spigola, in particolare le big. Dopo le condizioni del mare andiamo a dire che importanti sono anche le fasi di marea, sembra che il culmine di alta sia il top per questo pesce, da non sottovalutare anche gli sbalzi di pressione, l’arrivo di una perturbazione e sempre un’ottimo momento.

Le spiaggie migliori

a parer mio sono quelle vicino alla grandi e piccole foci, del resto la ricerca della spigola può essere fatta anche su qualsiasi spiaggia perché è un pesce presente più o meno ovunque. Le attrezzature da adottare sono canne da surfcasting che abbiano potenze di almeno 170g con vette non troppo rigide, in modo da assecondare le onde del mare, ma pur con una potenza in grando di scagliare anche piramidi o spike da 150g o più in base alle condizioni del mare.I mulinelli da abbinare vanno dall 8000-10000, imbobinati con monofili in nylon minimo dello 0.28. Io personalmente armo due o tre canne, due lanciate sottoriva con inneschi corposi con 040 diretto in bobina, è un’altra con un’innesco un pò più leggero con 028 in bobina più scock leader dello 050 lanciato a distanza. I piombi migliori per la tenuta del mare restano spike e piramidi di peso tra i 120 e i 175g. Ottimi sono anche i piombi a palla, con una tenuta leggermente inferiore rispetto a questi, ma con più potenzialità di gittata nel lancio.

Del resto abbiamo detto che le condizioni migliori per la spigola sono scadute e fase montante con turbolenza non troppo sostenuta.

I travi da usare

Io personalmente preferisco usare un singolo bracciolo lungo, con relativo amo ad ogni canna. Quindi short rovesciato e short basso restano tra i migliori…. io preferisco quello rovesciato. Cosa importante, in queste condizioni non andate troppo per il sottile. Con fili troppo sottili e con la turbolenza del mare, finireste per ingarbugliare ad ogni lancio, senza che la vostra esca sia in pesca. Io inizio sempre con fili spessi intorno allo 035 e 040, se vedo che c’è poca turbolenza scendo un pochino ma mai sotto lo 0,30mm. Contrastare con mare mosso una spigola di diversi kg non è cosa semplice, quindi non rischiate!

Gli ami da usare

variano in base all’esca che si usa, direi che possono variare dal n.1 fino ad arrivare ad ami zerati del 5/0.

Le esche

che possono essere prese in considerazione sono tranci di muggine, filetto di sardina, moscardini, calamaretti e seppioline intere, strisce di cefalopode in genere,bibi e americani.

E per ultima il cefaletto vivo, questo è l’esca jolly che può fare la differenza, ma meglio usarlo durante la fine della scaduta o comunque con poca turbolenza. Adesso non resta che provarci, in bocca al lupo!

Testo e foto by Danilo Triolo

https://raccontidipesca.altervista.org/

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Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !