ORATE DALLA SPIAGGIA-PESCA A FONDO

Testo e foto by Danilo Triolo con Raccontidipesca

Una specie tipica del periodo caldo e l’orata, uno sparide pregiato, bello è combattivo che può raggiungere taglie di tutto rispetto.

Surfcastman Danilo Triolo

L’orata è uno dei pesci verso cui ne vale la pena dedicare le nostre ore di pesca nei periodi caldi, prendere anche un solo esemplare può regalare belle emozioni e premiare la nostra costanza e le ore passate in spiaggia.

Come detto l’orata e un pesce che ama il periodo caldo è l’alta pressione. Anche se negli ultimi anni questo pesce viene catturato anche nel periodo freddo. Posso dire che il periodo migliore, dove la si può insidiare con maggior successo, va da Aprile-Maggio fino a tutto Novembre, con un calo tra Luglio-Agosto, sicuramente per il via vai di barche e la presenza di numerosi bagnanti in quasi tutte le spiaggie della nostra costa.

L’orata e un pesce dalle abitudini più o meno diurne, ma non è raro catturarla di notte. Anzi per mia esperienza la notte può regalare qualche cattura in più, anche se molto spesso la taglia e più ridotta rispetto a quelle prese di giorno.

Infatti sembra che le orate di taglia preferiscono nutrirsi nelle ore più calde della giornata, ma anche l’alba e le prime ore del mattino sono orari ottimi.

Le spiaggie più indicate per insidiare l’orata sono quelle a fondale sabbioso misto ciottolo e chiazze di poseidonia, dove siano presenti anche vari molluschi e crostacei. Che siano a fondale basso o profondo poco importa, l’importante è raggiungere la zona di pascolo, cioè canaloni o il margine delle praterie di poseidonia, punto magico e di sicuro passaggio delle orate, spesso questi punti si trovano a lunga distanza, quindi un buon lancio la fa da padrone, in particolare nelle spiaggie a fondale basso.

L’orata e un pesce abbastanza diffidente e sospettoso, per questo meglio impostare la battuta su spiaggie poco frequentate, sia da pescatori che da barche o bagnanti, in particolare per i bagnanti che come sapete nel periodo estivo e vietato pescare di giorno nelle spiaggie frequentate propio da loro.

Qualsiasi rumore può far allontanare il nostro pesce davanti la postazione, spesso anche il solo piombo che sbatte nell’acqua dopo averlo lanciato. Molti potrebbero storcere il naso su questo, ma chi come me pratica anche la pesca in apnea, sa benissimo che l’orata è uno dei pesci del bassofondo più diffidenti e difficili, spesso per avvicinarsi a questo pesce bisogna fare un agguato lento è silenzioso, basta che il solo piombo in cintura sbatti con un sasso sul fondale per far scappare via l’orata.

Quindi per mia esperienza, meglio pescare in pochissime persone e usare esche più corpose dove possano resistere alla mangianza, evitando frequenti lanci che possano infastidire il pascolo di questi pesci.

Danilo Triolo

Andiamo adesso alle attrezzature da usare, come detto prima la distanza di lancio spesso è importante, quindi usare attrezzi da surfcasting con potenze di lancio di almeno 150g. Meglio canne in tre pezzi e ben prestanti, per chi è capace anche ripartite e rotanti. Ma posso dirvi che nelle nostre spiaggie non c’è il bisogno di raggiungere distanze estreme per fare catture di belle orate, quindi una buona telescopica o una canna in tre pezzi con un semplice e ben eseguito lancio in side può essere più che sufficiente.

Andremo ad abbinare mulinelli di taglia 8000-10000 imbobinati con nylon che può variare da uno 0,20 ad uno 0,30 più lo shock leader in grado di reggere piombi da 120g e oltre, io preferisco quelli conici che arrivano ad alenonuno 050 di diametro per reggere piombi da 100 a 150g. La scelta del nylon da imbobinare al mulinello va valutato in base alla tipologia di spiaggia dove andremo a pescare. Più il fondale e misto, con ostacoli da superare, più alzeremo il diametro del nostro nylon in bobina e lo stesso finale, in modo da poter ”forzare” il pesce e portarlo a riva. Su spiagge a fondale quasi esclusivamente sabbioso dove il rischio di incagliare e quasi nullo, possiamo scendere di diametro arrivando ad usare anche uno 0,20 per i più esperti.

Un diametro di nylon in bobina ridotto facilita non poco le distanze di lancio.

Il trave più usato per l’orata è il classico long arm con finale montato basso vicino il piombo, spesso anche uno short rovesciato con finale lungo può risultare ottimo, in particolare su pesci sospettosi che mangiano male, lo short rovesciato presenta l’esca in modo più mobile e naturale, l’importante che la canna non la si tiene troppo in tensione.

Il finale sarà lungo almeno 1,3m del diametro compreso da 0.22 a 0.30, meglio se in nylon che più morbido rispetto il fluorocarbon, da valutare sempre in base all’esca usata e alla tipologia del fondale dove pescheremo.

L’amo dovrà essere resistente alla potente bocca delle orate, un buon amo di tipo beach va benissimo, della numerazione compresa dal n. 6 al n. 1/0, la scelta andrà fatta in base al tipo e alle dimensioni dell’esca utilizzata.

Andando a parlare di esche, la mia preferita e la più usata e il bibi vivo, in particolare quello di taglia. Altre ottime esche sono l’americano, il cannolicchio, il paguro, il murice, la cozza e il granchietto di sabbia.

potrebbe anche interessarti quest’altro articolo sulla pesca dell’orata https://raccontidipesca.altervista.org/l-orata-la-tecnica-pesca/

Detto questo non resta che provarci. 😊🐟🎣🌊

Testo e foto by Danilo Triolo con Raccontidipesca

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