PRIME NOZIONI DI SPINNING: LA CANNA PARTE 1

By Raccontidipesca

Logo Raccontidipesca

PRIME NOZIONI DI SPINNING: LA CANNA PARTE 1

Cominciamo questo percorso affrontando quello che è il problema di tutti  che si avvicinano allo spinning: la scelta della canna.

Quando quasi due anni fa ho abbandonato il surf casting per dedicarmi esclusivamente allo spinning in mare e quindi ho cominciato a guardare le canne da spinning, mi sono ritrovato davanti tutto un mondo che fino a quel momento non sapevo neanche esistesse: lunghezze delle canne totalmente diverse dal surf, grammature, azioni, tutto diverso. E quando ho avuto bisogno di consigli su questo nuovo mondo ne ho ricevuti pochi quanto niente per cui credo che dare una mano a chi si affaccia a questa nuova tecnica sia quantomeno il minimo che io possa fare per cercare di limitare gli acquisti errati (perché ne farete sicuramente come tutti, certo che li farete! :D) che ahimè ho fatto Cominciamo con la caratteristica di una canna da spinning che spaventa un po’ all’inizio: la lunghezza e la composizione. All’inizio guardando i listini leggevo “monopezzo” e le scartavo a priori, mi sembrava una follia trasportare una canna da più di 2 metri in macchina o per strada. Per cui ripiegai su una due pezzi. Il problema però è che un fusto in due pezzi non potrà mai avere la stessa azione e la stessa elasticità meccanica di una monopezzo. Vedremo poi che questo fattore è fondamentale ad esempio sulle canne che utilizzeremo con esche siliconiche o comunque con esche molto leggere. Per cui il consiglio che vi do è di non lasciarvi spaventare (magari se venite dal surf e usate le ripartite il passaggio sarà meno traumatico) e di cercare di prendere sempre canne monopezzo o al massimo offset (fusto unico ma manico divisibile dal fusto) e di ripiegare sulle due pezzi per lunghezze importanti, per grammature importanti o per difficoltà di trasporto insormontabili. Le lunghezze delle canne da spinning si indicano principalmente in piedi (1 piede = 30 centimetri circa) e non in metri (cominciano le stranezze che vi dicevo). Le lunghezze tipiche sono:

6’8” = 206 cm 7’0” = 213 cm 7’8” = 237 cm 8’2” = 250cm 9’00” = 274 cm 10’00” = 300 cm

spinning: la scelta della canna.
spinning: la scelta della canna.

La scelta della lunghezza dipende esclusivamente dagli spot che intendiamo affrontare con quella canna ma, cosa molto più importante, è una questione assolutamente soggettiva. Tendenzialmente useremo delle canne corte (7’00”-7’2” al massimo) per uno spinning dalla spiaggia a spigole e serra anche se c’è qualcuno che per la spigola da spiaggia preferisce canne molto più lunghe (8’00” almeno), io rientro nel primo caso. Useremo invece delle canne più lunghe (7’7′-8’00’) per uno spinning in scogliera a serra, barracuda e piccoli tunnidi dove spesso ci troviamo a pescare anche a più di due metri dall’acqua e quindi una canna più lunga è essenziale. Personalmente non vado oltre queste lunghezze nello spinning perché personalmente le trovo poche adatte al mio stile di pesca in quanto tendenzialmente troppo morbide in punta, nel gergo dello spinner “mollaccione” o “bananone” Canne da 9-10’00’ le trovo utili ad esempio nello shore jigging ma questa è un’altra tecnica che magari affronteremo più avanti. Dopo aver fatto chiarezza sulla lunghezza vediamo un altro aspetto fondamentale di una canna da spinning: l’azione. Quando facevo surf ero abituato a classificare le canne dicendo se una canna aveva più o meno “azione di punta” oppure “azione parabolica” di un’altra …nello spinning questo concetto è reso molto più complicato (ma va?!) e pieno di sfaccettature. Le azioni delle canne da spinning sono essenzialmente 4:

Extra Fast = azione prettamente di punta. nell’azione di pesca interviene solo l’ultimo quarto del fusto. Fast = azione di punta. nell’azione di pesca interviene solo l’ultimo terzo del fusto Moderate = azione parabolica. nell’azione di pesca interviene la metà del fusto Slow = azione totale. nell’azione di pesca interviene tutto il fusto.

azioni canne
azioni canne

Ci sono tante altre combinazioni tra le 4 tipologie principali che si pongono a metà strada tra una e l’altra. Vi allego due foto per avere un riscontro visivo di quanto detto. Quando usare l’una piuttosto che l’altra? Anche qui discorso soggettivo anche se, è abbastanza condiviso il fatto che una canna Extra Fast sia essenziale per l’uso di esche siliconiche o comunque esche molto leggere. Una canna Fast o Moderate invece è più indicata per esche artificiali rigide. Questo appena detto si sposa anche con il target di pesci che una canna può affrontare. Una extra fast che come dicevo è perfetta per le esche siliconiche e quindi (lo vedremo dopo) è adatta a lanciare al massimo 15-20 grammi, è improbabile che si ritroverà ad affrontare un grosso predatore e, in un certo senso, bisogna sperare che non succeda perché questo genere di canne con un azione prettamente di punta non riuscirebbero ad accompagnare le testate di un grosso predatore e quindi il combattimento si risolverebbe con una rottura del filo o della canna stessa. Una canna moderate invece riuscirà meglio ad assecondare il pesce potendo “scaricare il carico” su tutto il fusto.

In questo post abbiamo affrontato i primi due parametri di una canna e cioè lunghezza/composizione e azione. Nella prossima parte vedremo glia altri due parametri e cioè potenza e grammatura.

Spero di essere stato abbastanza esaustivo e di avervi tolto qualche dubbio ma soprattutto spero di avervi incuriositi. Alla prossima!

Scritto da : Francesco Paradiso

Sono presenti uno o più link di affiliazione !

Se ti è piaciuto , e se pensi che piacerà anche agli amici, segnala questo post su FACEBOOK, cliccando sul pulsante blu qui in basso. ovviamente restiamo in attesa dei vostri commenti felici di leggere le tue opinioni ed impressioni ci aiuterai a crescere.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !