Montatura e segreti per insidiare la spigola con la pesca a bolognese.

by team Peatfishing

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Montatura e segreti per insidiare la spigola con la pesca a bolognese.

La spigola è la regina dei nostri mari , ed è solita aggirarsi nei pressi delle coste italiane .

Per quanto riguarda la tecnica della bolognese , insidiare la spigola regala molteplici emozioni ma anche molta accuratezza nei particolari .

Partiamo dicendo che uno dei segreti della pesca alla spigola , risiede nella pasturazione .

spigola raccontidipesca
Spigola in caccia

La pasturazione è fondamentale per una battuta di pesca al branzino , in quanto il pesce confonderà la nostra esca con la pastura , ed è proprio in quel momento che avremmo successo e potrà abboccare .

La pastura dovrà  essere effettua con bigattini , o con sfarinati per attirare la minutaglia di cui la spigola è ghiotta , ma poi continuare sempre con i bigatti.

Per una buona pasturazione le accortezze da prendere sono  principalmente due : la corrente e la profondità .

Dobbiamo avere la manciata di bigattini pasturati sempre in prossimità della nostra esca, e per fare ciò dobbiamo pasturare continuamente, ogni 2 tre minuti e soprattutto non esagerare con la quantità di vermi fiondati .

Si consiglia sempre di prendere una decina di bigatti e fiondarli nel punto ritenuto da noi consono.

Facendo ciò ,  capendo anche l’andamento del mare ,e avendo effettuato una buona misurazione del fondo ,  la nostra esca starà in prossimità della nuvola di bigattini fiondati , e ci saranno enormi possibilità di cattura.

Facciamo alcuni esempi chiarificatori .

Se ci fosse corrente che tira da sinistra verso destro , noi non dovremmo fiondare i bigatti dritti sul nostro galleggiante, ma fiondare un metro due metri a sinistra del nostro galleggiante , cosi da vere i bigatti sotto il nostro amo grazie alla corrente stessa. 

Questo avviene perché  se il nostro galleggiante è fermo e c’è la suindicata corrente ( da sinistra verso destra) , e noi avremmo pasturato proprio sul  nostro gallo , ci ritroveremo la pastura distante dalla nostra esca, poiché la corrente avrà portato i bigattini 2 o e  metri verso destra.

Quindi prima di approcciarsi alla pesca vera e propria della spigola , dovremmo perdere un po di tempo nella  lettura del mare , affinchè  la nostra pescata possa essere efficacie .

Un altro aspetto da non  sottovalutare per la buona riuscita della pescata è sicuramente la montatura.

Una buona montatura per la spigola ,  insidiata con bolognese e bigattino,  deve essere morbida e soprattutto far cadere l’esca con naturalezza.

Per fare ciò illustreremo  la montatura che usiamo noi del team Peatfishing, che ci ha regalato diverse catture.

La seguente montatura, vorrà rappresentare una lenza costruita su uno spot con profondità che va dai 2 metri ai 2 metri e mezzo , poiché , qualora si avesse una maggiore profondità di acqua ,  rimarrà comunque la stessa teoria,  ma cambierà  il peso strutturale della lenza.

Pescatore in scogliera

Innanzitutto partiamo dal filo  in bobina , che sarà della misura dello 0,16 , noi non andiamo mai sotto suddetta dimensione perché potrebbe causare problemi di arricciamento della lenza o comunque di usura precoce della stessa.

Per quanto riguarda il galleggiante, sarà un galleggiante prepiombato ovvero un 2.25+0,75, o se volete lanciare più  lontano anche un 3+1.

Perché il galleggiante pre-piombato ? perché lo stesso ci permetterà di lanciare tranquillamente a 15 20 metri da noi , ma allo stesso tempo , per la taratura dell’apparato pescante  occorrerà un peso minimo di pallini , e quindi tutta la nostra lenza rimarrà naturale e morbida .

Per quanto riguarda la spallinata , potete tranquillamente usare pallini del n. 9 o del n.8 , e farla molto aperta sotto, ovvero verso la girella a cui si attaccherà il nostro terminale .

inizieremo  mettendo  il primo pallino , il secondo pallino lo posizioneremo a 25 centimetri, il terzo pallino a 20 , il quarto a 15 , fino ad arrivare a formare un piccolissimo bulk con una manciata di pallini sotto il galleggiante   che servirà a completare la taratura del galleggiante stesso e  ci permetterà di entrare in pesca velocemente  .

La spallinata sarà disposta su un metro di lenza .

Ovviamente più corrente incontreremo  , più la nostra spallinata andrà a stringersi, sempre consideranto che il risultato finale non dovrà mai essere un agglomerato di pallini uniti.   

Il finale invece sarà rigorosamente un florocarbon , nella misura dello 0,10 di giorno , e 0,12 di notte, con lunghezza non inferiore ad un metro.

Anche per il finale si adotterà la stessa metodologia di valutazione usata per la spallinata , ovvero in presenza di molta corrente accorceremo sensibilmente il terminale .

L’amo da usare sarà del numero 18, 20 .

Un’altra piccola accortezza che vogliamo suggerirvi , sarà quella di innescare in vari modi il bigattino https://raccontidipesca.altervista.org/l-innesco-del-bigattino/, fino a quando il pesce mangerà, o avrete dei segnali positivi .

Solitamente potrete innescare uno due o tre bigattini .

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In conclusione questi sono i consigli del Team Peatfishing  per effettuare la pesca a bolognese, per uno dei pesci più belli e affascinanti presenti nel nostro mare .

By Team Peatfishing

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Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !