Guida all’Eging: 10 Domande e risposte sulla Pesca dei Cefalopodi da Terra.

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Scritto da Davide MONA per Raccontidipesca

Seppie e Calamari – la pesca dei cefalopodi da terra

Guida Eging: 10 Domande e risposte sulla pesca dei Cefalopodi da terra;

  • Cos’è l’Eging?
  • Perché si chiama Eging?
  • Perché usare questa tecnica?
  • Dove praticare l’Eging?
  • Quando praticare l’Eging?
  • Come si catturano i cefalopodi?
  • Artificiali per l’Eging?
  • Un segreto sull’Eging?
  • Come recuperare l’egi quale azione fare?
  • Come recuperare la preda?

Proviamo a rispondere in modo da dare un idea anche se in forma sintetica sulla tecnica dell’Eging e su come catturare i cefalopodi da terra.

  1. Cos’è l’Eging?
    L’Eging è una tecnica di pesca originaria del Giappone dedicata alla cattura dei cefalopodi dalla riva. Esploriamo in dettaglio questa affascinante pratica.
  2. Perché si chiama Eging?
    Sempre dal Giappone è il nome dell’artificiale usato in questa tecnica “EGI”. L’artificiale in Italia viene anche chiamato totanara, imitazione di un gamberetto. e totanare.
  3. Perché usare questa tecnica?
    l’Eging è una tecnica semplice, essenziale e subito pronta all’uso, anche grazie all’impiego di pochi elementi o attrezzi in gioco (Canna, mulinello, filo trecciato, totanara, guadino). Oramai testata per la cattura dei cefalopodi.
  4. Dove praticare l’Eging?
    In mare dalla riva, prevalentemente spiagge, dighe foranee, moli ma anche porti. Considerando che la seppia preferisce fondali sabbiosi o misti sui quali ama mimetizzarsi. Il calamaro non disdegna la sabbia ma i fondali misti a scogli e pietre o moli dighe foranee e porti con fonti luminosi che riflettono nell’acqua sono quelli che predilige.
  5. Quando praticare l’Eging?
    Una pesca prettamente Autunnale/invernale anche se in primavera le seppie accostano per il periodo della riproduzione e le probabilità della sua cattura aumentano.
  6. Come si catturano i cefalopodi?
    In commercio esistono attrezzature adeguate e studiate per questa tecnica .Dalle canne ai fili/trecciati 4 capi -8 capi ai mulinelli fino agli artificiali egi/totanare idonei di varie marche e qualità per tutte le tasche.

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Totanare misure, pesi e lunghezze egi.

Elementi essenziali per l’eging

Canna   -  Intorno ai 2.40 mt azione M/HM Con azione specifica                
Mulinello  -  taglia da 2000- a 3000. non di più.  
fili  -  spezzone finale in fluorocarbon 0.25-0.28m.m

Filo in bobina – Trecciato 4-8 fili Pe 0.6/0.8 Millimetri 0.8 /0.14 mm

Artificiale Totanare/Egi - un vasto assortimento di colori e azioni.

Ovviamente il tutto deve essere adeguato alle situazioni che ognuno personalmente affronta.

  1. Artificiali per l’Eging? Le totanare hanno forme e variazioni simili tra loro ma ci sono due fattori che variano da artificiale ad artificiale, cioè il loro grado di affondabilità: che chiamiamo Azioni dell’Egi e il colore. Vediamo ora i tipi di azione o affondabilità che esistono per gli Egi.

  1. Shallow: discesa lenta e più superficiale rallentata verso il fondo.
    Depp: discesa veloce e profonda permanenza verso il fondo.
    di solito le marche più blasonate scrivono sulla confezione le caratteristiche dell’egi.
    Se non c’è scritto è buona norma prima provare, e vedere a breve distanza sotto i nostri piedi come si comporta l’artificiale, piu’ o meno se scende veloce o lento .
  2. Un segreto sull’Eging?
    Il colore dell’artificiale e uno dei fattori fondamentali, se non il più rilevante. Puoi aiutarti con questo articolo https://raccontidipesca.altervista.org/cefalopodi-a-colori-nozioni-di-eging/. Nella scelta della totanara bisogna tener presente le condizioni di limpidezza dell’acqua condizioni del cielo etc. La cosa che va detta e che, seppie e calamari sono predatori particolarmente sensibili alle micro variazioni di colore, non a caso in commercio esistono migliaia di varianti e combinazioni degli egi.
    • Come recuperare l’egi quale azione fare?
      Bisogna distinguere cosa vogliamo catturare:
      La seppia ama strati d’acqua più vicini al fondo, si lancia egi si attende che raggiunga il fondo, azione fatta di recuperi lenti e lineari non particolarmente violenti con jerkate dolci.
    • Pescare le seppie a eging da riva
      Il Calamaro al contrario ama tutti gli strati della colonna d’acqua,dal fondo alla superficie, si lancia egi si attende che scenda sul fondo ,azione fatta di continui recuperi più veloci e jerkate più rapide e profonde, capaci di far alzare l’artificiale anche di piu metri dal fondo.
    • Pescare i calamari da riva
  3. Come recuperare la preda?
    E buona regola una volta allamato il cefalopode recuperare con movimenti lenti e continui sia seppie che calamari vanno recuperati senza colpi di canna. Un buon guadino con manico lungo se si pesca dalle scogliere o magari alti rispetto alla superficie del mare.
  4. Condizioni meteo: Le condizioni meteorologiche influenzano la pesca. Preferisci mare calmo e acqua chiara per le seppie, mentre il calamaro può essere catturato anche con mare leggermente mosso..

Se ti è piaciuto questo post e vuoi approfondire la pesca dell’Eging puoi leggere il mio libro su questa affascinante tecnica.

Scritto da Davide MONA per Raccontidipesca

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Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !

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