L’ Orata e la sua Tecnica di pesca

ORATA   ( SPARUS AURATA ) By Re Del Mare

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L’Orata è un pesce grufolatore, appartenente alla famiglia degli Sparidi.

Il corpo, un po affusolato, si distingue dagli altri pesci da quella macchia nera all’altezza delle branchie, e dalla parte d’orata posta sopra il muso a livello degli occhi, da cui prende il nome di Orata.

Orata in raccontidipesca

La bocca con mascelle potenti e piena di placche arrotondate che servono a triturare o rompere i gusci dei molluschi in quanto ne va ghiotta, quindi come amo andate sull’acciaio.

Come tipo di pesce affermiamo che è molto sospettosa e diffidente a differenza degli altri pesci.

Quando è piccola si muove sempre in gruppi, da adulta e sempre solitaria,  può’ arrivare a pesare oltre i 15 kg, e la sua lunghezza va oltre i 70 cm, il suo habitat naturale è un misto di scogli, sabbia e posidonia, è un pesce di fondale che difficilmente sale a galla.

La sua profondità di pascolo si aggira attorno ai 70-80 mt di profondità, e distante dalla riva,  sui 100-150 metri , anche se ogni tanto la troviamo a ridosso della spiaggia, ma sono quelle inferiori ai 3 kg.

L’orata  si può’ trovare in gran quantità anche nei porti, ma sicuramente in taglie minori, anche se ogni tanto ne capita qualcuna che supera i 2 kg, la sua maggiore attività di pascolo il quale e possibile catturarla dalla spiaggia è al sorgere del sole, a sole alto, e’ al tramonto.

Di notte gira poco o niente, ma non e detto che non ci siano abboccate, si può’ catturare in quantità maggiori nei mesi caldi a partire da aprile e fino tutto settembre –ottobre, e si puo’ incontrare anche nei mesi invernali ma molto raramente, e facendo sempre attenzione alle maree.

Con il flusso ed il riflusso e’ il momento di maggiore attività pescosa sia per le orate che per gli altri pesci, passati i due fenomeni l’attività pescosa si riduce, ma mantenendo sempre la pescosità in fase di bassa marea, con il riflusso l’attività’ pescosa si riduce quasi a zero, quindi ripeto stare attenti alle maree.

Un consiglio che posso darvi e’: in caso di abboccata, una volta salpata a terra che non vi venga in mente di inserire le dita per slamarla, potreste farvi molto male, a causa delle sue possenti mascelle, usare lo slamatore o tagliare il filo, un altro terminale si può sempre rifare.

L’esca preferita e’ la Cozza  sia sgusciata che intera, segue la Fasolara, il Cannolicchio,  il Gambero, il Bibi, il Granchio, l’Americano, Muriddu, Moscardini, Arenicola.

Ecco qua di seguito le esche elencate ed il loro innesco.

Le esche preferite dall’ Orata sono:

COZZA

La Cozza si può innescare intera con le valve un po’ schiacciate, o sgusciata, chiaramente sgusciata ne vanno innescate 4, 0 5 tenendo presente che i due sistemi di innesco vanno legati con del filo elastico.

Se si vuole essere più sicuri nel lancio, nel terminale basta inserire un cono di plastica, ( reperibile nei negozi di pesca, o fai date molto semplice e facile ) dove va inserita la Cozza innescata, che una volta arrivata in acqua per effetto bolla d’aria viene espulsa.

Un altro sistema, e’ innescare le cozze sgusciate, chiuderle dentro un foglio di Tovagliolo Biodegradabile, nei due sistemi la Cozza rimane integra senza riportare nessun danno,

FASOLARA

Anche lei merita attenzione per l’innesco, considerando la sua carne un po’ consistente, si può fare a meno delle valve e se cerchiamo il colpaccio l’innesco deve essere fatto almeno con 3 Fasolari, sempre con ago e filo elastico.

CANNOLICCHIO

Gli inneschi devono essere  particolarmente pieni di attenzione, in quanto trattasi di mollusco troppo fragile, per il suo innesco e’ consigliabile  munirsi di Ago e filo elastico, si presta per l’innesco a 1 – 2 e 3 ami sempre con l’aiuto dell’ago, che bisogna affiancarlo agli ami e legare tutto con il filo elastico tipo salsicciotto, per poi sfilarlo, se congelato ha le stesse caratteristiche del fresco, la carne un po più consistente da tenere bene all’amo, ma non dimenticare che va sempre legato con il filo elastico.

GAMBERO

per il Gambero l’attenzione è un po particolare, in quanto trattasi di crostaceo abbastanza tenero e sensibile.

Se si ha la possibilità di innescarlo vivo, va innescato con 2 ami, 1 sulla coda, e 1 sulla schiena scorrevole ( in base alla grandezza del gambero ) stando attenti a non toccare le parti vitali.

Questo innesco particolare è per far in modo che non abbia nessun attrito e che si muova liberamente, da usare solo con mare calmo.

Se non si dispone del fresco si può optare per il congelato, ma prima di innescarlo va fatto delle attenzioni particolari, bisogna lasciarlo scongelare in temperatura ambiente ( che non vi venga in mente di scongelarlo in acqua).

Una volta scongelato asciugarlo con un panno, disporlo in un piatto e cospargerlo di zucchero, questo lo rende molto sodo e dolcissimo, attenzione però nel momento che siete a pesca non scolarlo dalla sua acqua, quella serve come attrazione dello sparide.

BIBI

il bibi è un’esca tipicamente adatta per l’orata, il suo uso può essere fatto sia vivo che congelato, i due modi hanno caratteristiche diverse, ma altrettanto catturanti.

Se si usa vivo va innescato intero, per prima cosa lo passiamo da punta a punta con l’ago, dopo di che lo facciamo scivolare sull’amo garbatamente senza stringere forte e stando attenti a non far uscire il liquido interno.

Il bibi una volta innescato e lanciato in acqua, il suo liquido all’interno uscirà piano piano, questo serve ad attirare l’attenzione dell’orata per poi dare la ferrata finale.

Se si usa congelato, sicuramente e senza liquido all’interno, a questo punto bisogna aprirlo per il lungo, e accompagnati dall’ago e filo elastico va legato con l’interno verso l’esterno, questo perché una volta congelato l’interno diventa argenteo e più notabile dagli sparidi.

GRANCHIO

L’innesco viene effettuato, a 1 amo o a 2 ami, togliendo le 4 zampe posteriori e le chele, a questo punto si puo’ innescare inserendo gli ami nelle ultime due zampe mancanti, uno al contrario dell’altro, ma il secondo amo deve essere scorrevole, attenzione non ferrare alla prima ferrata e né alla seconda, aspettare che l’orata abbia abboccato bene e recuperare.

AMERICANO

questo anellide si presta anche lui alla cattura di una bella orata, anellide tipicamente pieno di sangue, va innescato intero sempre con l’ausilio dell’ago.

Se troppo grande, non tagliarlo mai con il coltello o le forbici, basta semplicemente prenderlo per il centro tra l’indice e il pollice e girarlo avanti e indietro, in modo che il sangue contenuto si divida a metà, a questo punto la parte tra le dita diventa fina e stretta ora si puo’ spezzare con le dita, e non uscirà un filo di sangue, una volta innescato e lanciato il sangue che fuoriesce contribuirà alla pastura e alla cattura dell’orata, o di altro sparide.

MURIDDU

anche lui un anellide, e anche lui contribuirà alla cattura di qualche bella orata, o di qualche bello sparide,  il suo innesco fa fatto sempre per intero con ago.

MOSCARDINO

come moscardino si intende anche, calamaro e seppia ma devono essere di quelli molto piccoli, per l’orata ed alcuni predatori quest’esca e’ molto appetibile.

il suo uso è principalmente con il mare mosso o in caduta.

TREMOLINA o ARENICOLA

Anellide molto fragile, ci vuole molta attenzione e cura nel maneggiare questo anellide, è di grande consumo, per il suo potere catturante di molti sparidi.

Il suo uso richiede molta attenzione nell’innesco per la sua fragilità, esca da usare prevalentemente intera con l’aiuto dell’ago.

Sono state menzionate alcune delle esche preferite dall’Orata, chiaramente ci sono altre esche altrettanto appetibili.

Alcune di queste esche elencate sono di buon uso con mare calmo, e alcune con mare mosso e con vari terminali.

Come detto precedentemente, e’ molto ghiotta di molluschi, con le sue mascelle molto forti e possenti riesce a triturare qualsiasi cosa debba mangiare.

Di solito usa triturare ed espellere fin quando non riesce a togliere completamente tutto il mollusco pulito dei suoi gusci, allora e lì che da la ferrata finale.

Attenzione pero che non abbia nessun impedimento, come detto sopra, molto sospettosa,  potrebbe abbandonare l’esca e non ingerirla più.

Per i molluschi e bene munirsi di ago e filo elastico, e fare dei bei bocconi, per gli anellidi munirsi di ago, perche vanno innescati interi.

La canna da usare

Una 60-80 gr. filo in bobina dello 0,30 e uno shock-leader dello 0,35, amo dello 12 in acciaio mustad ad artiglio d’aquila a gambo corto e ricurvo in fuori,  piombo di 60 g.

Per il terminale usiamo filo dello 0,20  massimo 0,25, della lunghezza di 1.50 cm, ( non superare lo 0,25 di diametro in quanto troppo grosso e l’orata potrebbe tagliarlo).

La montatura?

Un Long-Arm ad un solo amo, o uno short-rovesciato, importante avere il terminale molto lungo in modo che l’esca non sia impedita nei movimenti, non lasciare il filo a tiro ma dare un po’ di filo in bando in quanto l’Orata e’ molto diffidente è sospettosa.

si ringrazia per la gentile e cortese concessione di
re  del Mare
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Pubblicato da Raccontidipesca

Pescatore e blogger per passione ! Nel tempo, ho sperimentato diverse tecniche di pesca, dal surf casting al legering al bolentino,passando dalla bolognese all’inglese, sia in acqua dolce che in mare. Ho seguito l’evoluzione della pesca “moderna”, come lo spinning e l’eging, con le varie sottospecie come il light rock fishing. Grazie agli articoli e ai post che pubblico, ho avuto il piacere di entrare in contatto con numerosi pescatori e appassionati che mi supportano nella scrittura, condividendo le loro esperienze, scoperte, tecniche, novità e suggerimenti. Da più di dieci anni scrivo e condivido le mie avventure di pesca con voi, nella speranza di ispirare e coinvolgere in questa meravigliosa attività. Attraverso il blog e i vari canali social ,come un gruppo e una pagina su Facebook , instagram ,Twitter, Pinterest . Spero che il mio entusiasmo sia contagioso e che, insieme, possiamo continuare a imparare, condividere e goderci la bellezza della pesca. Percorrendo la strada della ricerca dell’aggiornamento e della condivisione cerco di promuovere e condividere la pesca in tutte le sue forme , nel rispetto dell’ambiente e della natura cercando di far conoscere questa difficile parola che è il catch e release. A presto, amici pescatori !